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Botti: li vieta un Comune su 5

Botti: li vieta un Comune su 5

31 Dicembre 2018, 06:12

Chiara De Carli

Oltre a cedere il passo nei confronti dei ben più coreografici fuochi artificiali e fontane luminose, i «botti» sembrano anche essere passati di moda per festeggiare l’anno che se ne va e salutare quello nuovo: le vendite dei «petardi» registrano un calo a favore delle «stelline», complici, oltre alla maggiore attenzione verso l’ambiente e all’inquinamento che i petardi provocano, le massicce campagne di sensibilizzazione sui danni alla salute che i rumori forti e improvvisi possono recare alle persone con problemi cardiaci o agli animali.

Nel parmense, i botti a Capodanno sono vietati in 9 comuni su 45. L’ordinanza è stata firmata solo dai sindaci di Langhirano, Lesignano Bagni, Mezzani, Roccabianca, Sala Baganza e Sorbolo mentre a Parma, Fidenza e Fontanellato non ce n’è stato bisogno visto che il divieto vale tutti i giorni dell’anno, inserito nel regolamento di polizia urbana. E se Parma ha inserito la norma solo poche settimane fa, supportata dalla Provincia che ha invitato tutti i sindaci a valutare l’iniziativa, a Fontanellato è fin dal 1938 che i «botti» lungo le strade sono vietati: il documento, avallato dalla «Regia Prefettura di Parma», recita infatti «sono proibiti nelle piazze, nelle vie, lungo i pubblici passeggi e in qualunque luogo pubblico o privato, se non recinto, (…) quei sollazzi o schiamazzi che possono turbare la pubblica tranquillità ed offendere la decenza e la sicurezza personale dei cittadini. Son proibiti del pari le grida, il gettito di materie esplosive e atti consimili che potessero recar spavento o molestia al pubblico». I manifesti sono tuttora conservati negli uffici della Rocca Sanvitale e il regolamento è tuttora vigente. Niente botti a capodanno, quindi, «che qualsiasi accertata infrazione sarà senz’altro rigorosamente punita».

E negli altri Comuni? In qualcuno, secondo i sindaci, il problema non è così marcato come in altri luoghi; in altri, come a Noceto, si punta con decisione sul rispetto del divieto di disturbo della quiete pubblica, sottolineando che le forze dell’ordine saranno al lavoro anche nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio; in altri ancora i primi cittadini hanno invitato tutti, attraverso i social network, ad usare «giudizio» durante i festeggiamenti. A Fontevivo e Berceto, pur non essendo stata fatta un’ordinanza specifica, i sindaci Tommaso Fiazza e Luigi Lucchi hanno scelto di affidare la sensibilizzazione dei concittadini a locandine affisse in paese e pubblicate su Facebook. «Le ordinanze emesse dai sindaci per vietare lo scoppio di petardi non sono ritenute efficaci perché basta un ricorso, anche dalle associazioni di categoria che le stesse, vengono considerate illegittime - sottolinea Salvatore Iaconi Farina da Soragna -. Chi conosce le vere tecniche per il controllo del territorio, sa benissimo che è difficile, quasi impossibile individuare e sanzionare, soprattutto di notte coloro che incoscientemente e pericolosamente fanno esplodere petardi nei propri cortili, dalle finestre, sui balconi, terrazzi, nei giardini e area pubbliche nonostante il divieto. Il mio invito affettuoso e caloroso è quello di acquistare delle stelline di capodanno scintillanti, cosi fate contenti i vostri bambini e felici i nostri animali, senza mettere in pericolo l’incolumità fisica di nessuno».

Il sindaco Giancarlo Contini, a Busseto, ha invece invitato la popolazione a non fare esplodere petardi o botti in zone dove sono presenti persone o animali e di acquistare il materiale pirotecnico solo da rivenditori autorizzati. «Festeggiare è un diritto - aggiunge l’assessore Elisa Guareschi -, ma dobbiamo imparare a farlo nel rispetto degli altri».

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