Happy Bus, lo sfogo di un genitore. Il lettore della Gazzetta stanco di ritardi e disservizi, ha scritto al giornale. «Sono il padre di due bambini - spiega nella mail - e con questa lettera spero di dare voce anche a tanti altri genitori».
L'uomo, che abita in via Montechiarugolo, racconta che «questo è il sesto anno consecutivo che usufruisco del servizio Happy Bus. L'abbiamo sempre fatto per due motivi: il primo, più materiale, per l'impossibilità di accompagnare i figli a scuola, il secondo, se vogliamo più etico, per responsabilizzare i bambini e per evitare di aggiungere altre automobili al traffico già abbastanza congestionato. Tutto ciò comporta naturalmente un notevole sacrificio economico, ma crediamo comunque sia giusto così». Un servizio che «dovrebbe funzionare meglio. L'Happy Bus - entra nei particolari - parte tutti gli anni due settimane dopo l'inizio della scuola». E ogni anno, commenta, «la situazione è tragicomica». Elenca quello che non funziona: «Pulmini in ritardo anche di un quarto d'ora, autisti che non sanno dove devono andare, si dimenticano dell'esistenza di alcune vie e lasciano i ragazzi a piedi, accompagnatori che si dimenticano di aiutare i bambini a caricare lo zaino o che, quando arrivano a scuola, non aspettano che i bambini entrino nell'atrio». E non è tutto. «A queste problematiche - aggiunge nella sua mail - fanno seguito tutti gli anni varie telefonate di genitori inviperiti al numero verde, ma puntualmente tutti gli anni si verificano ancora le stesse cose. Anzi, per quanto riguarda la mia esperienza personale, negli ultimi due anni la situazione è addirittura peggiorata».
L'ultimo episodio è accaduto lunedì mattina. «L'Happy Bus che doveva accompagnare mio figlio a scuola - dichiara - invece di arrivare alle 8,18, è arrivato a prenderlo alle 8,26, un minuto dopo l'apertura della scuola». Non si tratterebbe però di un caso isolato. «E' da più di una settimana infatti - aggiunge - che l'Happy Bus arriva dopo le 8,20»
Tutto questo, conclude, «non è giusto nei confronti di tanti bambini e di tante famiglie che cercano di comportarsi sempre nel modo migliore e credo non aiuti neanche il buon nome di una città che, dei servizi, ha sempre fatto e dovrebbe continuare a fare, il proprio fiore all'occhiello». r.c.
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