Non è certo il primo e - c'è da scommetterci - non sarà l'ultimo blitz dei carabinieri nell'ex «Pala Pifferi» dietro a via Po, che fu un ristorante e prima una discoteca ma ormai da anni è solo un buco nero fatiscente. Bivacco permanente di vite precarie, non sempre di passaggio.
Qualche differenza rispetto agli sgomberi precedenti? Basta fare la conta: i «fantasmi» di via Po continuano ad aumentare, se le altre volte ne trovavano dieci, quindici al massimo, l'altro ieri i carabinieri ne hanno identificati una trentina: 28 per la precisione. Tutti uomini, tutti stranieri (in maggioranza arrivati da paesi africani), solo un paio di «inquilini - della Costa d'Avorio sono risultati irregolari (e quindi hanno ricevuto il foglio di via).
Non pare un caso che i militari siano arrivati in massa (c'erano pure l'unità cinofila e i carabinieri a cavallo), facendosi largo tra cumuli di spazzatura, sacchi a pelo e materassi lerci, resti di falò per ripararsi dal freddo, biciclette recuperate chissà dove, panni stesi ovunque. Perquisita l'intera area, non è stato trovato un grammo di sostanza stupefacente. Ma questo non basterà a tranquillizzare chi abita vicino al vecchio locale e non si rassegna: da anni piovono proteste per quell'incessante via vai di facce sfuggenti dove gli habitué fanno posto ai nuovi. Un mese fa c'era stato un altro «repulisti» degli uomini dell'Arma, arrivati sempre dopo una segnalazione dei cittadini. Un martellamento sicuramente apprezzato dalla gente del quartiere, ma l'«hotel-fantasma» ancora non chiude. l.f.
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