Laura Frugoni
Com'è una faccia da ladro? In giro ce ne sono fin troppe. E però - eccezionalmente - questa è rimasta ben impressa, neanche si fosse fatto un selfie a futura memoria delle ladresche imprese.
E' giovane (massimo 25), taglio di capelli alla moda (rasati sulle tempie, cresta che spara di lato), lineamenti nordici (probabilmente slavo). Aria da gran bullo: approda davanti alla casa che sta per svaligiare, mani in tasca e sigaretta in bocca.
Come mai il ritratto vien fuori così nitido, anche se il tizio risulta ancora libero come l'aria? Questa faccia è stata ripresa dal videocitofono corredato di telecamera digitale ad alta definizione di una villa in via Paradigna. Villa che - guarda caso - venerdì sera è stata proprio ripulita nel lasso di tempo in cui è apparso quel giovane (filmato e fotografato pure venti minuti dopo, quando taglia la corda, sempre insieme a un complice). Nella villa, con a fianco l'azienda di famiglia, abitano quattro persone: padre, madre e due figli grandi.
«Quando sono arrivati erano le 19,12. Dieci minuti prima ero uscito di casa per andare in palestra - racconta il figlio 31enne - mio padre e mio fratello erano al lavoro, anche mia madre era uscita da una mezz'ora. E' chiaro che ci stavano tenendo d'occhio».
Scendono in due da un'auto (si vede chiaramente anche il modello) che riparte dopo averli scaricati. «Uno va a guardare i nomi sui citofoni. Poi scompare, ed è lì che entrano in casa».
I due ladri si issano sul balcone al primo piano (dove le finestre non hanno le inferriate), sfondano il vetro e sono dentro: nella camera da letto dei genitori. «Aprono tutti i cassetti, prendono un po' d'oro e soprattutto la fede di mio padre che era appoggiata sul comodino. Quando va al lavoro se la toglie per non rovinarla...».
In una manciata di minuti fanno il giro della casa, frugano ovunque e però quando approdano in taverna qualcosa inchioda i piedi al pavimento. Dentro c'è Pluto che sta dormendo e affrontare un mastino giapponese (nome originale: tosa inu) di cinquanta chili non è uno scherzo per nessuno.
Com'è che il cane non ha reagito? «Non so - sospira il giovane padrone di casa - appena quindici giorni fa è morto suo fratello Shiro. Forse se ci fosse stato anche lui sarebbe andata diversamente...».
Forse Pluto in questi giorni è troppo triste anche per fare il cane da guardia. Di certo i ladri non si azzardano a toccarlo, fanno un rapido dietro-front ed eccoli che ripassano davanti alla telecamera con le mani in tasca. L'autista li aspetta in fondo al parcheggio. Sono le 19,32: il raid è durato venti minuti.
«Poco dopo sono rientrato insieme a mia madre: era tutto a soqquadro, temevo che fossero ancora in casa e ho chiamato i carabinieri». Foto e filmati li ha consegnati ai militari, «ho aspettato un giorno, per non essere d'intralcio all'indagine. Ma il fatto è che vorrei che queste foto le vedessero tutti. Ormai è un flagello: ieri in pochi minuti sono venuto a sapere di altri cinque furti. Ho chiamato un mio amico a Porporano, c'erano i carabinieri dal suo vicino. Una mia amica in via Venezia: sono andati da lei e da sua madre. Così non si vive più».
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