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Gli attentatori erano quattro: uno è in fuga. Manifestazione per ricordare le vittime

23 Marzo 2016, 09:35

Falso allarme a Charleroi - Manifestazione per ricordare le vittime a Place de la Bourse

A Bruxelles è dispersa una 45enne italiana, funzionaria Ue: Patricia Rizzo. La donna ha lavorato anche a Parma: video

Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l’uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in fuga. Il procuratore federale belga Frederic Van Leuw oggi ha aggiunto altri tasselli per ricostruire gli attentati che hanno colpito Bruxelles.
Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati. Si tratta dei fratelli Bakraoui: Ibrahim, che si è fatto esplodere all’aeroporto Zaventem, e Khalid, che invece si è ucciso nella metropolitana a Maelbeek. Nè il secondo kamikaze dell’aeroporto (quello a sinistra nella foto), nè l’uomo in fuga sono stati identificati. Khalid, nato a Bruxelles e di nazionalità belga, si è fatto esplodere nel secondo vagone di un treno che proveniva dalla stazione di Schuman (che serve le sedi della Commissione e del Consiglio europei, nonchè di altre grandi istituzioni e media) in direzione della stazione di Arts-Loi.
Nella capitale belga intanto si mantiene lo stato di allerta massimo. All’aeroporto di Charleroi, il secondo scalo della città, c'è stato un falso allarme bomba, con le forze di sicurezza che hanno circondato un’auto sospetta. L’allarme è scattato quando un addetto al parcheggio aveva visto un cellulare vicino alla vettura. E’ stato appena verificato che l’auto appartiene a un impiegato dello scalo e che lì vicino c'era soltanto un telefonino abbandonato.  
Il bilancio delle vittime si aggiorna a 32 morti, con il ritrovamento di un altro cadavere all’aeroporto, e 270 feriti. 

BRUXELLES, I TERRORISTI SONO 4: UNO E' RICERCATO. Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l’uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in fuga. Lo ha spiegato il procuratore federale belga Frederic Van Leuw. Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati: si tratta dei fratelli Bakraoui, Ibrahim che si è fatto esplodere all’aeroporto Zaventem e Khalid, che invece si è ucciso nella metropolitana. Né il secondo kamikaze dell’aeroporto né l’uomo in fuga sono stati identificati. 

"NON VOGLIO FINIRE IN CELLA CON SALAH". Il procuratore Van Leuw ha rivelato che il kamikaze dell’aeroporto, Ibrahim El Bakraoui, ha scritto nel suo "testamento" di non voler «ritrovarsi in una cella vicina a quella di Salah Abdeslam». Il computer di uno dei due fratelli kamikaze, Ibrahim el Bakraoui, è stato trovato in un cestino della spazzatura: dentro c'era un "testamento" in cui ha scritto di «doversi sbrigare, non so che fare, non sono più sicuro».

BRUXELLES PIANGE LE VITTIME MA CERCA DI RICOMINCIARE. E' stata organizzata questa mattina a Bruxelles, in Place de la Bourse, una manifestazione per ricordare le vittime degli attentati: un lungo minuto di silenzio che ha avvolto le centinaia di persone che si sono raccolte nella centralissima piazza della capitale belga, divenuta luogo per rendere omaggio a chi ha perso la vita mentre partiva per un viaggio o ne tornava e a chi è stato colpito mentre si recava al lavoro prendendo il mezzo pubblico come tutti i giorni.
A terra accese le candele dei tre colori della bandiera belga, nero giallo e rosso, vessillo a mezz'asta su tutti gli edifici principali e nel quale qualcuno dei presenti si avvolge, quasi a volersi proteggere dalla minaccia che ha colpito il suo Paese. Nastri tricolore anche per i fiori lasciati da qualcuno in ricordo delle vittime, con accanto l’immagine della colomba della pace.
Una città in lutto, ma che cerca di reagire subito, mentre ancora risuonano nell’aria le sirene dei mezzi della polizia nel quartiere che ospita le istituzioni di governo dell’Europa, la Commissione, colpita peraltro anche con il ferimento di tre suoi funzionari.
E mentre si cerca un ritorno alla normalità - le scuole hanno aperto regolarmente i battenti agli studenti, la maggior parte dei trasporti pubblici funziona regolarmente mentre l’aeroporto è ancora chiuso e lo resterà almeno fino a domani - sulla piazza che si è raccolta per i 31 morti e i 270 feriti delle bombe dell’Isis si piange abbracciati ai propri figli, e si scrivono per terra con gessetti colorati messaggi contro l’odio, dove fra tutti risalta la grande scritta «Io sono Bruxelles», che ricorda a ciascuno, nella città che ospita tutte le lingue d’Europa, la comune origine.

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