LUCA MOLINARI
Il piano nobile dell’ex sede della Provincia di piazza della Pace ospiterà - per i prossimi tre anni - gli uffici e le attività legate a Parma città della gastronomia Unesco. Non è inoltre escluso che in futuro la Provincia possa tornare nella sua storica sede. E’ quanto emerso ieri pomeriggio in apertura della seduta dell’Assemblea dei sindaci, svoltasi a Palazzo Giordani. Per l’occasione Amilcare Bodria e Luigi Lucchi, rispettivamente sindaci di Tizzano e Berceto, hanno chiesto che la sede della Provincia torni in piazza della Pace. Alessandro Tassi Carboni, delegato provinciale al Patrimonio, ha spiegato che «in prospettiva si sta pensando di ritornare in quella sede, anche se il mandato breve di due anni non aiuta ad assumere scelte in questo senso».
Gli spazi di piazza della Pace attualmente ospitano varie realtà. Nel piano terreno si trova la sede provvisoria – in attesa del completamento della nuova struttura – del Polo socio sanitario Lubiana. Al primo piano invece, grazie a una convenzione stipulata con il Comune di Parma, stanno per essere ospitati gli uffici legati a Parma città della gastronomia Unesco. «I tinteggi dovrebbero concludersi a breve per fare in modo di ospitare gli uffici piuttosto velocemente – ha precisato Tassi Carboni –. Tutti gli spazi della ex sede di piazza della Pace rimarranno comunque occupati soltanto per i prossimi 2-3 anni, in maniera tale che la struttura possa rimanere libera nel prossimo futuro e, eventualmente, tornare a ospitare gli uffici della Provincia». Il presidente Diego Rossi ha riconosciuto che nell’immaginario collettivo la sede della Provincia è rimasta in piazza della Pace, nel cuore della città, e non ha escluso l’ipotesi di un ritorno.
«Per il momento, dato che tutti gli uffici sono ospitati a Palazzo Giordani, si è cercato di valorizzare il contenitore di piazza della Pace anche attraverso la convenzione col Comune di Parma - ha dichiarato Rossi - Si tratta di una funzione prestigiosa e utile alla collettività, che impegna l’ente per un tempo definito e non impedisce altre scelte per il futuro».
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