LUCA MOLINARI
Sale la tensione in vista della giornata in memoria delle vittime delle foibe e il pomeriggio di domenica si preannuncia infuocato. Dopo le polemiche legate al convegno su Foibe e fascismo (previsto domenica mattina al cinema Astra), sono in programma due manifestazioni contrapposte a poca distanza l’una dall’altra.
CasaPound ha previsto una fiaccolata e la deposizione di una corona d’alloro a ricordo dei martiri delle foibe con ritrovo alle 17.30 al parcheggio della rotonda di via Chiavari, all’altezza della Villetta.
Invece, le forze «Per l’unità nell’antifascismo» (composte da vari gruppi, associazioni e partiti antifascisti) ieri mattina hanno annunciato che terranno un sit-in in piazzale Barbieri «per non strumentalizzare il giorno del ricordo».
Il 10 febbraio è infatti la data indicata nel 2004 per conservare e rinnovare - si legge all'articolo uno della legge - «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
«E’ inaccettabile – attacca Andrea Mora (Officina Popolare) – che il quartiere Molinetto venga invaso e militarizzato per colpa di una manifestazione condotta dai neofascisti di CasaPound. Abbiamo deciso di scendere in piazza per ribadire che Parma ha l’antifascismo nel proprio Dna e per far sentire il nostro abbraccio ideale all’Anpi, dopo l’attacco brutale del ministro degli Interni Matteo Salvini». Alla manifestazione sarà presente anche l’Anpi, come annunciato da Patrizia Mainardi, presidente dell’Anpi di Salsomaggiore. «Saremo presenti al convegno del mattino e alla manifestazione del pomeriggio – ha dichiarato – per continuare la nostra politica basata sulla promozione della verità e della coscienza critica. E’ assurdo parlare di negazionismo e trovo pretestuosa questa polemica nata attorno a un evento che si ripete da 14 anni. Tutta la segreteria provinciale sostiene il presidente Aldo Montermini e presto avremo un confronto con l’Anpi nazionale per chiarire quanto accaduto». «E’ ora di finirla con una mistificazione aberrante – ha concluso Mora - operata da chi ha, per motivi elettorali e di consenso, bisogno di mentire e criminalizzare».
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