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Emergenza nutrie, l'appello del sindaco

Emergenza nutrie, l'appello del sindaco

08 Marzo 2019, 11:51

MICHELE DEROMA

SORAGNA «Si tratta di un’emergenza da affrontare senza ritardo, con interventi mirati, decisi e concreti»: con queste parole il sindaco di Soragna, Salvatore Iaconi Farina, ha definito la nutrita presenza delle nutrie, che da troppo tempo ormai proliferano soprattutto nel territorio della Bassa.

Una situazione che ha spinto il primo cittadino a scrivere una lettera indirizzata a Diego Rossi, presidente della Provincia, agli uffici della Regione, ai sindaci dei comuni limitrofi, ad Arpae, Usl e Consorzio della bonifica parmense, chiedendo loro di «istituire un tavolo tecnico o un gruppo di lavoro, composto da tecnici e politici, per fronteggiare il grave fenomeno delle nutrie: le grida di allarme lanciate quotidianamente dai cittadini non possono e non devono essere ignorate». Secondo il sindaco, «la grave situazione venutasi a creare per la presenza massiccia, e la prolificazione incontrollata, di questi esemplari lungo i fiumi e i corsi d’acqua, ormai interessa tutto il territorio della provincia e in modo particolare i comuni della Bassa».

Tra cui proprio Soragna, dove «la nutria ha trovato da anni terreno fertile lungo i torrenti Stirone e Rovacchia ma anche i minori Rigosa, Fontana e Rovacchiotto, e presso i numerosi canali di scolo e irrigazione».

La presenza così numerosa di nutrie crea inevitabilmente seri problemi, come dimostrano a Iaconi Farina «le numerose segnalazioni pervenute dai cittadini, sui rischi idraulici, igienico-sanitari e stradali da esse comportato. È assolutamente spiacevole imbattersi improvvisamente con nutrie “mimetizzate” nelle erbacce e lungo i percorsi campestri ciclopedonali, molto frequentati da bambini, anziani e animali domestici: così come, in un territorio con forte attrazione turistica, vedere lungo le strade numerose carcasse di nutrie investite dai mezzi in transito. Quasi tutti i fiumi, torrenti e canali delimitano il confine dei territori comunali e anche provinciali. Diventa pertanto difficile e quasi impossibile, contrastare da soli una situazione di emergenza così ampia e complessa, senza un coordinamento qualificato che permetta di mettere in sinergia i comuni interessati, la provincia e la stessa regione Emilia Romagna».

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