Cristina Pelagatti
Ogni essere umano porta dentro di sé luoghi a cui è particolarmente legato e che vorrebbe salvaguardare; questo è il presupposto su cui si basa il censimento dei luoghi del cuore organizzato dal Fondo Ambiente Italiano. I risultati del 7° censimento hanno portato tre luoghi del parmense a superare la soglia dei 1000 voti. Si tratta del Casino dei Boschi di Carrega con 5567 voti, il Parco Ducale di Colorno con 1697 voti e il giardino Parco Ducale di Parma. Il capo delegazione del Fai di Parma Giovanni Fracasso spiega: «Su Parma ci eravamo dati tre priorità legate tra loro dal nesso della storia dei ducati e dei parchi: il Parco Ducale, il Parco della Reggia di Colorno e il Casinetto. Con questa iniziativa il Fai vuole stimolare e risvegliare il senso civico e l’attaccamento al territorio dei cittadini e funge da «seminatore di cambiamento». Superata la soglia dei 1000 voti il Fai si attiva «diventiamo ricettivi nei confronti dei progetti, stimoliamo e agevoliamo il confronto tra cittadini, istituzioni e realtà coinvolte, ci interroghiamo insieme sul percorso più fattibile e sostenibile per riportare il bene segnalato al suo antico splendore Nel caso dei beni segnalati nel parmense servirebbe una cabina di regia con una visione ampia, che avesse un disegno strategico ul tema complessivo delle residenze e dei parchi ducali, per poi intervenire su ogni singolo bene ma in un’ottica globale». Fracasso ha sottolineato la situazione dei tre luoghi del cuore del parmense «Sulla Reggia e sul Parco di Colorno si vede una forte disponibilità di Comune e provincia e c’è un’idea di progetto, per il 4 marzo abbiamo in programma un grande convegno con l’architetto Carlo Mambriani - prosegue Fracasso -. Sul Parco Ducale abbiamo avuto un incontro con l’assessore Ferraris ed abbiamo in programma alcune iniziative. Sul Casino dei Boschi la situazione è difficile per una questione di proprietà, sia pubblica che privata. Siamo all’inizio di un percorso lungo; si tratta di un bene straordinario che ha un valore storico, culturale, paesaggistico e simbolico molto elevato e che fino a poco tempo fa considerato un rudere ormai in malora. Il fatto che si sia tornati a parlare di un recupero del Casino è già di per se un risultato enorme, è nato anche un comitato spontaneo di cittadini di ogni genere e grado che hanno mostrato grande senso civico» Il problema delle risorse economiche necessarie per i restauri secondo Fracasso non è la difficoltà maggiore «manca l’idea di base: sui beni culturali non si deve partire dal problema delle risorse necessarie, si deve capire chiaramente che cosa si voglia fare di quel bene, con un disegno complessivo, si deve valutare l’effetto moltiplicatore sul territorio, poi si va alla ricerca delle risorse. Ad esempio il castello di Masino, bene del Fai, sta diventando il fulcro di tutta l’economia del canavese». Fracasso ha commentato con orgoglio i dati del settimo censimento Fai «E’ stato l’anno dei record: 1.658.701 persone hanno votato per i luoghi del cuore, un successo strepitoso se si pensa che nel 2003, i luoghi che superavamo i 1000 voti erano 2, oggi sono 258. Il Fai si è attivato per 58 interventi sul territorio nazionale, ha attivato sinergie con cittadini, enti, istituzioni, ministero dei beni culturali ed è diventato diffuso anche come chiamata d’allarme su beni che erano in pericolo per crolli etc. Abbiamo all’attivo 45 interventi diretti già varati, numerosi progetti pronti e 30 interventi per salvare situazioni disastrose. Ci facciamo portavoce di segnalazioni per stuzzicare le situazioni ed otteniamo risultati importanti». Il discorso di puntare i riflettori su situazioni poco conosciute vale anche per i luoghi che non abbiano raggiunto la soglia dei 1000 voti, il Fai, ha precisato Fracasso, guarda con attenzione anche le realtà che hanno ricevuto pochi voti per il valore ed il legame che hanno con il territorio.
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