Chiara Pozzati
Il messaggio agli occupanti di via Bixio è rimasto immutato per quasi due anni: «Non potete rimanere lì». Ma all’orizzonte ci sarebbe un inedito provvedimento per sbloccare la situazione: il Comune sarebbe sceso a patti optando per una convenzione di comodato d’uso di alcune stanze dell’ex collegio degli Stimmatini di piazzale San Giacomo, costola di via D’Azeglio.
Parte dello storico complesso – quello concesso in comodato d’uso al Comune dalla Fondazione Baccheri-Borri-Basetti- verrebbe destinato a chi gravita attorno al collettivo Sovescio. Sarebbe questa l’intesa raggiunta dopo oltre un anno di occupazione abusiva dello stabile di proprietà privata che trova casa nell’Oltretorrente, al crocevia tra via Bixio e borgo San Giuseppe.
Secondo diverse testimonianze il «trasloco» da via Bixio sarebbe già iniziato, «basta passare di notte per vedere le luci accese» si rincorrono le voci di quartiere. Si tratterebbe di una decisione su cui comunque vige il più stretto riserbo, visto che tutti i documenti riguardanti questo accordo non sono consultabili pubblicamente. Eppure sul piatto ci sarebbe un’ordinanza sindacale (datata cinque dicembre, che nulla avrebbe a che fare con la proprietà dell’edificio) per destinare lo storico complesso religioso a un’associazione onlus.
Il condizionale è d’obbligo proprio perché i documenti sono off-limits e anche perché non è chiaro chi sarebbero i componenti del sodalizio in questione. Proprio a questa onlus – forse composta da uno o più militanti del Sovescio o comunque vicina a questo movimento – spetterebbe il compito di creare centri d’aggregazione destinati alle famiglie.
Si tratta di nuclei familiari, di cui quasi tutti di origini straniere, e senza dimora a causa dell’emergenza casa che stritola il Welfare di casa nostra ormai da mesi. Rimangono però molte incertezze e in diversi avanzano dubbi sulla decisione presa dal Comune. Spirano venti di protesta anche tra le associazioni del terzo settore, in particolare tra quelle in prima linea nell’accoglienza di famiglie straniere anche nell’ambito dell’operazione Mare nostrum, che hanno appreso (informalmente) la notizia.
Numerosi infatti i sodalizi che, oggi come oggi, si trovano in difficoltà per la mancanza di sedi o aree adeguate ad ospitare eventi, iniziative o semplici centri d’incontro per poter impostare la propria missione.
Ad ogni modo non è chiaro se il provvedimento che vede lo sgombero «spontaneo» da via Bixio, destinazione: piazzale San Giacomo, sia definitivo o temporaneo. Intanto proseguono i lavori sulla facciata della chiesa di San Giacomo, anche quella di proprietà della Fondazione e particolarmente amata dai parmigiani. Quello che sembra inequivocabile è che, appena possibile, i locali di via Bixio verranno liberati completamente mentre un nuovo spicchio dell’Oltretorrente verrà destinato all’accoglienza di chi oggi (e da quasi due anni) popola l’edificio su cui svettano gli striscioni del Sovescio, non uno ma più collettivi riuniti insieme.
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