Da uno dei nostri inviati
PAOLO GROSSI
UDINE Meglio di così il Parma non poteva cominciare il girone di ritorno. A Udine, dopo venti di giorni di sosta abbiamo ritrovato la stessa squadra compatta e grintosa e con le idee chiare, capace di mettere assieme 25 punti nell’andata. Si è sempre detto che con Inglese e Gervinho il Parma è da colonna di sinistra della classifica, e infatti ieri, con una firma importante anche da parte di Sepe, ha centrato tre punti pesantissimi. A dieci giorni dalla chiusura del mercato in campo c’era la vecchia squadra: D’Aversa aveva optato per Deiola interno e Biabiany a completare il tridente con Gervinho e Inglese. Nell’Udinese De Paul fa il trequartista in un 3-4-1-2 e cerca di agire negli interstizi del centrocampo oltre che schermare il regista gialloblù Stulac. Nel Parma Biabiany (in questo certamente più adatto di Siligardi) è l’uomo incaricato di trasformare il 4-3-3 in 4-4-2 in fase di non possesso. Si comincia e appena il Parma snoda un abbozzo di manovra passa: palla in area a Gervinho che salta Opoku e viene steso da De Paul. L’arbitro Mazzoleni lascia correre ma ci pensa il Var a chiamrlo a esaminare il replay. Viene così assegnato il primo rigore stagionale al Parma e Inglese lo trasforma spiazzando Musso. E’ un po’ il contrappasso di quanto accaduto all’andata quando fu il Parma a subire un penalty a scoppio ritardato a causa del Var.
L’Udinese prova a imbastire una reazione e pian piano prende campo grazie alla verve di De Paul, fulcro di tutte le azioni. Tiri in porta però non se ne vedono. Ci prova Okaka al 45’, con forza, ma alto. All’intervallo il Parma avrà sofferto forse il freddo ma non gli avversari. De Paul accentra il gioco ma lo rende prevedibile, Okaka è farraginoso, Lasagna invisibile. Larsen a destra ha una bella corsa ma poca lucidità. L’organizzazione difensiva dei crociati insomma non fa una piega, tant’è vero che i più fallosi sono i padroni di casa. Anche Inglese come sempre ripiega e fa legna. L’unica pecca è che si riparte poco, non si creano le premesse per un raddoppio che darebbe tranquillità.
Quando si riparte comunque è Inglese ad avere la prima palla-gol: bravo a controllare un cross teso di Biabany, calcia rasoterra centrale e Musso blocca. Subito dopo il pareggio: Okaka triangola con De Paul e penetra in area. La difesa si chiude su di lui ma Bastoni perde l’attimo per il rinvio: ne esce una strana carambola su cui Okaka svetta di testa insaccando. Lo stesso Okaka rischia grosso poco dopo, quando già ammonito, entra in ritardo su Gagliolo sotto gli occhi del quarto uomo che però non fa una piega. Biabiany spara sciaguratamente alto dopo una percussione centrale di Gervinho poi Sepe salva due volte, prima su testata di Lasagna poi su tiro a giro da fuori di De Paul.
E allora il Parma rialza la voce: da un corner per l’Udinese la difesa libera e Stulac anticipa D'Alessandro, che lo stende con un fallaccio, riuscendo a servire Gervinho in campo aperto. Roba da alzare le braccia e esultare ancora a trenta metri dalla porta. Infatti l’ivoriano s’invola, resiste alla carica di Opoku, aggira Musso e insacca: letale. Al 34’ però ancora Sepe è decisivo quando devia sul palo in tuffo un rasoterra velenoso di De Paul dal limite. Entra anche Kucka ma ormai il Parma ha calato la saracinesca e non soffre più, se non qualche spunto del rapido Machis, ex Granada.
Tanto di cappello allora a questo gruppo che mette sempre in campo gli ingredienti giusti: fisico, grinta e concentrazione. Basti pensare agli otto corner subiti senza mai soffrire e anzi trasformandone uno nel trampolino per il contropiede del 2-1. Ormai movimenti, chiusure, marcature preventive sono sciorinati in modo metodico e puntuale. E gli avversari quasi mai riescono a giocare bene contro il Parma. Solo il Napoli, un po’ di Atalanta e di Sampdoria. Le altre quasi sempre imbrigliate. E allora da qui a febbraio qualche volto cambierà, ma se l’alchimia resterà questa, ne vedremo ancora delle belle.
Le pagelle di PAOLO GROSSI
PARMA
SEPE 7
All’inizio della stagione dava spesso la sensazione di essere svagato, ma ben presto è emerso il contrario: sempre sul pezzo, attento, diligente negli spesso problematici disimpegni di piede. Ieri poi con almeno due eccellenti interventi ha salvato altrettanti gol.
IACOPONI 6,5
Pure lui aveva iniziato la stagione su toni di grigio, poi invece è lievitato e anche ieri ha sbagliato poco e niente. Arriverà un altro terzino destro, ma quando ci sarà da difendere sarà dura levargli il posto.
BRUNOALVES 6
Due o tre stacchi imperiosi, mestiere, leadership in campo, quanto bastava ieri per dirigere un reparto quasi sempre impeccabile.
BASTONI 6
Un pisolino di una frazione di secondo sul gol, ma anche tante belle giocate, con senso della posizione e dell’anticipo.
GAGLIOLO 6,5
Prova come sempre gagliarda in cui s'è distinto anche, per una volta, nella pulizia tecnica in avvio di azione, segno che con voglia e umiltà sta lavorando sui suoi limiti per diventare sempre più completo.
DEIOLA 6,5
Si dice stia per tornare a Cagliari (è qui in prestito) e vedremo se sarà così. Intanto però ieri ha giocato un’ottima gara per oltre un’ora, interpretando le due fasi con ordine e ardore.
KUCKA sv
Subentra nel finale e francamente dà la sensazione di non essere granché in forma, per lo meno negli spunti brevi di centrocampo. Lo aspettiamo più rodato nelle prossime gare.
STULAC 7
Gioca tanti palloni e ovviamente ci finiscono in mezzo degli errori, ma è stato continuo e presente in entrambe le fasi. Il suo «sacrificio» in anticipo su D’Alessandro (che lo ha falciato) per lanciare Gervinho ci sembra il gesto-simbolo di questa partita e di questa squadra.
SCOZZARELLA sv
BARILLÀ 6
Se è vero che non è quello brillante delle prime giornate, è anche vero che sa dare molto equilibrio leggendo bene le situazioni e facendosi trovare dove serve.
BIABIANY 6,5
Poteva, è vero, come già a Torino, segnare nella bella occasione che gli ha fornito Gervinho. Ma nel resto della sua partita c'è stato tanto lavoro positivo: duttilità tattica, sacrificio difensivo, gamba per ribaltare l’azione. E’ stato prezioso.
INGLESE 7
Freddo nel rigore, eccezionale nel modo in cui si aggiusta il cross di Biabiany (tiro poi parato), impagabile per come lavora ai fianchi l’intera difesa avversaria e anche i primi portatori di palla.
GAZZOLA sv
All.D’AVERSA 7
La sua specialità è tenere sul pezzo, toccare le corde giuste perché siano sempre tese quanto basta per cavarne prestazioni efficaci. A volte il risultato arriva, a volte no, perché ci stanno gli errori e le qualità degli avversari, ma l’organizzazione e la compattezza, l’attenzione e la fame di punti, quelle non sono mai mancate. E sono in gran parte competenza sua. Cinque vittorie in trasferta non arrivano per caso. Il suo mosaico, ormai non scopriamo nulla, esalta le doti dei giocatori che ne fanno parte. Ora il mercato potrebbe proporgli nuove sfide, ma partendo da 28 punti sarà anche per lui più gratificante provare a vincerle.
Il migliore
GERVINHO 7,5
Rigore procurato, un bell'assist a Biabiany e un gol a coronare un contropiede da altri tempi. Una prova maiuscola per far dimenticare quella mediocre contro la Roma nell’ultima uscita. Ancora una volta le sue reti sono pesantissime. Tra l’altro ha pure aiutato la fase difensiva rientrando nei tempi giust i. Va inserito nella lista dei giocatori (da Zola a Asprilla, da Morfeo a Giovinco e Cassano) che nel Parma hanno dato spettacolo.
UDINESE
Musso 6
Opoku 6
Ekong 5,5
Nuytinck 5
StrygerLarsen 6
Fofana 6
Behrami 5
DePaul 6
D’Alessandro 5
Balic sv
Okaka 6,5
Machis sv
Lasagna 5
All.Nicola 5,5
Arbitro
MAZZOLENI 6
Non vede il rigore che in diretta era parso netto, ma poi di corregge con il Var. Lascia correre giustamente altri episodi non rilevanti ma con Okaka, complice il quarto uomo, è stato un po ’ troppo morbido.
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