×
×
☰ MENU

La chitarra di Tenco restaurata a Parma

La chitarra di Tenco restaurata a Parma

08 Dicembre 2014, 12:37

Lucia Brighenti

Porta ancora, sulla vernice della tavola armonica, i segni dell’impeto con cui Luigi Tenco la suonava: la chitarra Raspagni del celebre cantautore, un pezzo della storia della musica italiana, è (probabilmente per la prima volta) a Parma per un restauro conservativo. Ad occuparsene è Carlo Pierini, liutaio genovese che da poco meno di un anno si è trasferito in città: il suo laboratorio si trova tra Corcagnano e Carignano, anche se periodicamente torna a Genova, dove i suoi collaboratori mandano avanti il laboratorio di liuteria «Guitarland», da lui fondato. «Si tratta di uno strumento bellissimo, che ci fa capire quanto Tenco fosse un musicista incredibilmente moderno - spiega Pierini -. Con questa chitarra, costruita nel 1961, Carlo Raspagni vinse il secondo premio al Concorso nazionale della chitarra moderna. Tenco seppe scegliere e fece tendenza perché, dopo di lui, anche Gaber, Iannacci e Gino Paoli, comprò da Raspagni». Solitamente lo strumento di Tenco è esposto nel Museo di via del Campo 29 rosso di Genova (dedicato ai cantautori genovesi), accanto ad altri oggetti a lui appartenuti. La manutenzione è stata affidata a Pierini dalla famiglia Tenco: «Siamo arrivati a Pierini tramite Claudio Guidetti, autore di Eros Ramazzotti - spiega Patrizia Tenco, nipote del cantautore -. La chitarra è stata restaurata da lui già una volta, quattro o cinque anni fa, e posso dire che se, non fosse stato per il suo intervento, questo strumento oggi sarebbe a pezzetti in una scatola. Quando gliel’abbiamo portata, la prima volta, si stava letteralmente aprendo in due».

Questa volta l’intervento sarà meno radicale: Pierini la terrà nel suo laboratorio parmigiano per circa un mese: «Il legno è una materia viva, che si muove in continuazione - osserva il liutaio -: nella tavola armonica si è formata una crepa. Dovrò aprirla in maniera più netta, pulirla e colmarla con una fibra di abete. Infine, colorerò l’inserto con gommalacca, stando attento a non eliminare i segni del tempo circostanti, come i craquelé, che sono bellissimi. Infine, userò un tonerite, un dispositivo che sottopone la tavola armonica a vibrazioni. È un po’ come un massaggiatore, perché gli strumenti che rimangono silenziosi a lungo hanno bisogno che le loro fibre siano riportate al movimento». Nel laboratorio parmigiano di Pierini ci sono molte altre chitarre che attendono di essere «curate»: «Sono quasi tutte di Eros Ramazzotti - racconta -: lavoro molto per lui e per Claudio Guidetti, che sono dei veri e propri collezionisti».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI