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La polizia: «A Parma in calo stupri e stalking»

La polizia: «A Parma in calo stupri e stalking»

06 Febbraio 2019, 11:52

Violenza sessuale, percosse, stalking e maltrattamenti in famiglia: a Parma e in provincia questi reati sono in diminuzione. La questura di Parma ha diffuso questi dati nell'ambito del progetto «...questo non è amore» che ha visto la polizia di Stato presente in numerose occasioni per le vie della città e, ultima tappa di una campagna permanente per la prevenzione delle violenze di genere, anche a Langhirano.

La prevenzione, come hanno spiegato nella varie occasioni di confronto tutti quelli che operano nel settore, rappresenta infatti uno strumento primario nella difesa contro questo tipo di fenomeno. Il discorso prevenzione è quindi molto importante per interpretare i dati statistici diffusi dalla questura relativi al confronto tra i reati commessi nell’anno 2017 e nel 2018.

Per quanto riguarda infatti i reati di violenza sessuale, nell’anno 2017 se ne sono registrati trenta a Parma città e 48 in provincia (78 in totale); nell’anno 2018, invece, ne sono stati commessi tredici a Parma città e diciotto in provincia (31 in totale). Anche il reato di percosse, fa segnare una diminuzione: nel 2017 trentotto casi a Parma città e 64 in provincia; nel 2018, invece, trentadue a Parma città e 51 in provincia.

Per quanto riguarda invece il discorso stalking, a Parma sono stati 85 casi nel 2017 e 52 l'anno scorso. Allo stesso tempo si registra una drastica riduzione per il reato di maltrattamenti in famiglia: 71 a Parma nel 2017, 50 nell’anno 2018. Dati confortanti che vanno confrontati con quelli diffusi recentemente all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Bologna. In quell'occasione il procuratore generale aveva parlato, per quanto riguarda i fascicoli aperti, di un 50 per cento in più a Parma per i casi di violenza sessuale (da 42 a 66) mentre passavano da 140 a 170 quelli per stalking.

Tornando all'ultimo gazebo organizzato dalla questura di Parma a Langhirano, anche in questa occasione è stato ribadito come tali iniziative puntino a offrire «anche in provincia un servizio di informazione e sensibilizzazione relativamente al fenomeno della violenza contro le donne, quella che viene detta violenza di genere». Essendo questo, infatti, un fenomeno trasversale a tutte le fasce sociali, per combatterlo «è necessario anche un deciso cambiamento culturale che possa aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna, nella consapevolezza di avere degli strumenti di contrasto, di sostegno e di tutela».

Per questo fine, quindi, «vengono organizzati i gazebo, ossia per far conoscere alle donne vittime di violenza fisica, psicologica, economica e sociale, che esiste una fitta rete di istituzioni, enti locali, centri antiviolenza e associazioni di volontariato che ogni giorno si impegnano per affermare una parità di genere contro stereotipi e pregiudizi». Tra queste figure fondamentale è, appunto, quella del poliziotto che «rappresenta uno snodo fondamentale di questa rete».

r.c.

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