Katia Golini
«Una città senza guida. Una città allo sbando e senza futuro. Con tanti problemi che nessuno affronta e risolve. Con un sindaco più preoccupato della sua scalata personale all'interno del Movimento 5 stelle che della situazione di Parma». Il Pd non fa sconti all'amministrazione di Federico Pizzarotti. Per bocca del capogruppo in consiglio comunale Nicola Dall'Olio, del neo consigliere regionale Massimo Iotti, del segretario cittadino Lorenzo Lavagetto e dei consiglieri comunali Alessandro Volta e Pierpaolo Scarpino, i «dem» parmigiani affondano il coltello tanto in profondità che arrivano a un passo dal chiedere le dimissioni del sindaco. L'attacco a è tutto tondo: dai cantieri fermi alla totale assenza di progetti per l'Expo, dalla situazione di stallo al teatro Regio che sta ancora aspettando la nomina di un direttore generale, alla questione del debito, dai servizi non rinnovati fino alla totale mancanza di un progetto per la città.
L'affondo di Dall'Olio
«Siamo preoccupati, molto preoccupati per il destino di Parma - dice Dall'Olio -. Stanno venendo al pettine molti nodi lasciati irrisolti da questa amministrazione che avuto tutto il tempo di imparare il mestiere, ma che dimostra di non saperlo proprio fare. Dovrebbe iniziare a mettere in campo un'azione che non si vede. Molte, troppe partite vengono rimandate, non vengono prese decisioni e tutto questo alla città costa e costa parecchio. Parma è sempre più sporca, sempre più degradata e questo è sotto gli occhi di tutti. Ma ci sono anche molte altre questioni». Dall'Olio entra nel merito: «A fine anno, tanto per fare un esempio, scadono moltissimi servizi alla persona. E' stato revocato il bando per l'affidamento del servizio d'integrazione scolastica dei disabili in modo strumentale solo per fare polemica contro il governo Renzi. E' in scadenza il bando per Parma Infanzia. Rischiamo di perdere la scuola per l'Europa, dove i lavori sono fermi, e con lei rischiamo di perdere anche l'Efsa. C'è la questione aperta del Regio, che aspetta da tempo di avere un direttore generale e soprattutto un organico progetto culturale che non esiste. Il sindaco è concentrato a scalare il Movimento più che a guidare la città. Bisogna fare in modo che questa triste parentesi si chiuda al più presto».
Le promesse
Non è tenero nemmeno Lavagetto, che si sofferma, documentando le affermazioni, sulle promesse mancate. «Alle persone diversamente abili il programma del Movimento 5 stelle in campagna elettorale dedicava due pagine. Nulla di quanto scritto è stato effettivamente fatto. Anche sul direttore del teatro Regio è stato costruito un castello di regole per cercare di garantire una trasparenza che anche in questo caso non c'è stata. La designazione non è ancora stata fatta eppure ci sono scadenze che incombono e che vanno rispettate. Insomma, preoccupazione, tanta preoccupazione perché sentiamo tante parole, ma zero fatti».
Il peso del debito
C'è un'altra piaga dentro cui affondare il coltello: il debito. Ci pensa Iotti. «In questi mesi si è parlato tanto di bilancio. Farlo a metà anno è un disastro in termini di programmazione. Sulle società partecipate ci avevano raccontato che Stu Authority doveva andare in liquidazione temporanea ma non c'è più nessun segnale, il piano di Stt le banche se lo sono completamente dimenticato, Parma Infrastrutture è ancora nel caos. Di fronte a questo scopriamo che le proposte fatte ai sindacati sono di integrare la pianta organica con dirigenti a chiamata diretta». Che in sintesi vuol dire: «Mancano i soldi - continua Iotti - ma si prevedono assunzioni dirette in ruoli qualificati per oltre 500 mila euro».
In vista dell'Expo
Un'altra frecciata Iotti la lancia sulla mancanza di idee e progetti dell'amministrazione in vista dell'Expo: «Ritorno un attimo sul tema del teatro Regio. Nessuno sta lavorando all'edizione del festival Verdiano nell'anno dell'Expo. Tutti parliamo di come questa città saprà accogliere e essere di traino al grande volume di persone che passeranno da Milano il prossimo anno, ma non siamo nemmeno in grado di organizzare una proposta culturale puntando sul nome di Verdi. Credo davvero che in questo momento l'amministrazione di Parma sia completamente bloccata dal fatto che qualcuno pensa alla propria carriera nazionale. La situazione è ormai imbarazzante».
Immobilità e trasparenza
Sull'immobilità e la mancanza di lungimiranza si sofferma anche Scarpino: «Ormai non ci riunisce nemmeno più. Tutto è demandato ai dirigenti. Questo la dice lunga su come questa maggioranza non sia in grado di produrre né idee, né azioni politiche. Sono passati quasi tre anni dall'insediamento della giunta Pizzarotti, ma non abbiamo visto alcun tipo di risultato. E anche sulla tema della disabilità hanno preferito buttare il tavolo per aria invece di risolvere i problemi. Noi siamo pronti a fare battaglie, come gruppo Pd, su questo fronte».
«La commissione welfare non si riunisce da quasi un anno - riprende il filo Volta -. I provvedimenti adottati li abbiamo saputi dalla stampa. Manca un'azione politica che tenga conto di tutte le sensibilità di questa città. Non convocare le commissioni significa avere qualcosa da nascondere e non avere nulla da dire. Sempre in tema di welfare noi abbiamo visto un piano in autunno 2012, con tante belle parole dentro ma di cui non se ne è vista una sola realizzata. Nel 2013 ci è stato presentato il piano operativo, ma anche di quello non si è visto niente. L'amministrazione deve fare funzionare i servizi. Se non è capace di gestirli, deve prenderne atto e trarne le conseguenze».
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