PIERLUIGI DALLAPINA
Si è presentata al Caaf della Cgil, in via La Spezia, poco dopo le 11, decidendo di farsi accompagnare dalla sorella, come se fosse intimorita da tutta la burocrazia necessaria per ottenere quell'aiuto che potrebbe dare un po' di ossigeno, anzi, di liquidità, al suo bilancio familiare. Assunta Galluccio ha 33 anni, è originaria della provincia di Caserta e ieri mattina, come tante altre persone che faticano ad arrivare alla fine del mese, si è presentata allo sportello di un centro di assistenza fiscale per iniziare il percorso che dovrebbe portarla ad ottenere il tanto sperato reddito di cittadinanza. L'importante è avere tutti i requisiti necessari per accedere al beneficio diventato il cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle.
«E' un anno e mezzo che non riesco a trovare un lavoro. Prima facevo le pulizie, ma da quando ho smesso sono rimasta a casa a fare la casalinga», racconta, mentre insieme alla sorella Maria, nel parcheggio del Caaf, sfoglia il modulo relativo all'attestazione Isee, il primo passo per ottenere il beneficio economico. Il punto di partenza per ottenere il pagamento è infatti l'Indicatore della situazione economica equivalente: l'Isee dovra essere inferiore a 9.360 euro, pena l'impossibilità di presentare la domanda per ottenere questa nuova forma di aiuto.
«Il reddito di cittadinanza potrebbe aiutare molto la mia famiglia. Ho tre figli e mio marito lavora, ma non guadagna tanto», prosegue, descrivendo una situazione familiare che può essere simile a quella di tante altre persone alle prese con la mancanza di lavoro. «Sia chiaro, per me l'importante è lavorare», si affretta a precisare Assunta, arrivata a Parma da un paio d'anni per scappare da un Mezzogiorno in cui sembrano esserci molte difficoltà nel riuscire a trovare un impiego ben pagato. «Prima di venire al Nord facevo la badante. Lavoravo da sera a mattina per cifre non superiori ai 10 euro a notte».
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