Andrea Del Bue
Gian Paolo Dallara, fondatore e presidente della Dallara Automobili, non si nasconde e si dice pronto a dare una mano al Parma qualora la squadra crociata dovesse fallire e precipitare in serie D. Ospite ieri sera di Tv Parma, nella trasmissione Agorà, condotta da Giuseppe Milano, l’imprenditore dichiara: «È dalla serie D che dobbiamo ripartire – spiega, parlando al plurale, l’ingegner Dallara, grande tifoso crociato -. Sarà un Parma dei parmigiani, con Lucarelli o Morrone nel ruolo di capitano, e con un’ossatura di giovani pieni di entusiasmo. I conti torneranno tutti i giorni, senza finanza creativa, con plusvalenze vere. Poi si può andare in serie C e salire ancora per arrivare in serie B; se siamo bravissimi, fra cinque o sei anni, fare come il Chievo e arrivare in serie A. Intendiamoci: mi divertivo molto a vedere il Parma battere la Juve al Tardini, ma se ci tocca la serie D, ripartiamo da lì e facciamolo al meglio». Dallara sembra parlare da dirigente. Quando qualcuno glielo fa notare, l’imprenditore sottolinea: «Parlo da tifoso, o meglio da fanatico, che, a 78 anni, si diverte ad andare allo stadio la domenica e che ora, che il Parma non gioca, non riesce a vedere nessuna partita. Penso una cosa: se ce l’ha fatta il Chievo, possiamo farcela anche noi». A domanda precisa («Potrebbe prendere il Parma?»), Dallara risponde così: «No, perché ha troppi debiti. A Parma c’è gente saggia, quindi nessuno lo farebbe. Non sarebbe comprensibile. Il discorso sarebbe invece diverso se ripartissimo dalla serie D: allora sì che si potrebbe creare una società sana che in cinque anni continua a crescere, senza bisogno che, a un certo punto, arrivi qualcuno da fuori a salvare la situazione». Della serie: se si riparte dal basso, si può ragionare su un progetto serio, fondato sui giovani e sull’entusiasmo per tornare grandi. Guarda al futuro Dallara, ma non rinuncia a commentare la situazione attuale con il club guidato da Giampietro Manenti: «Questa persona si è dimostrata inaffidabile sin dall’inizio – dice l’imprenditore -. Io, con lui, non tratterei nemmeno l’acquisto di un paio di scarpe usate. Ci vuole un interlocutore che, se la casa brucia, chiama i pompieri».La trasmissione di Tv Parma, caratterizzata dall’hashtag #SaveParma, ieri sera ha affrontato anche altre questioni: il settore giovanile, i debiti del club nei confronti del Comune e il problema dell’indotto che trascina giù anche altre società sportive più piccole del territorio. Ad intervenire, in studio, Marco Bosi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, Umberto Piazza, responsabile degli osservatori del Parma Calcio, e il medico Fabrizio Pallini.Infine, uno spettatore lancia l’idea: «Ripartiamo con Dallara presidente, Hernán Crespo allenatore e Nevio Scala direttore tecnico». I tifosi del Parma vogliono tornare a sognare, indipendentemente dalla categoria.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da Media Marketing Italia
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata