E’ quasi un bollettino di guerra: arrivano uno dopo l’altro. Le ambulanze a sirene spiegate, le barelle, gli infermieri corrono. I pazienti sono sempre loro: 17enni, 18enni, 20enni del sabato sera.
Ubriachi nei weekend
Quelli che bevono da star male, vomitano e svengono. O che entrano in come etilico, come il 16enne parmigiano in Versilia o addirittura il 12enne di ieri a Porto Venere. Ogni weekend il Pronto soccorso di Parma registra fra i 12 e i 15 accessi circa per intossicazioni da alcol. Mica poco. Il capolinea delle notti da sballo è il Maggiore.
La punta dell'iceberg
«Fortunatamente di persone in coma etilico ne approdano poche: parliamo di pochi casi all’anno. Ma non bisogna farsi ingannare, questo stato grave di ebbrezza alcolica è solo la punta di un iceberg gigante». Tono pacato, Gianfranco Cervellin, al timone del Ps e di Medicina d’urgenza, fa il punto della situazione. «Il dato più allarmante – anche se senza stime precise – è quello sugli effetti diretti e indiretti dell’ebbrezza alcolica. Mi riferisco a risse (in cui l’alcol ci mette lo zampino nel 99% dei casi), agli incidenti stradali e agli scompensi provocati dal mix pericolosissimo di alcol e droghe».
Il ruolo dei genitori
E aggiunge: «Secondo le ricerche, se il dato di riferimento per il rischio di sinistro stradale è pari a 1 per le persone sobrie, diventa 15 nel caso in cui il tasso alcolemico nel sangue è compreso tra 0,5 e 0,9 e cinquanta quando il tasso è tra l’uno e 1,4. Ma se il tasso cresce ancora (parliamo di 1,5) assistiamo a un’impennata: il dato di rischio è pari a 380». Ma come reagiscono i genitori di fronte al figlio che non si regge in piedi? «Dipende. Molti infatti hanno un sano atteggiamento di rimprovero, ma non di rado assistiamo a tentativi di giustificazione, oppure a qualcuno che sottovaluta la situazione». Per la serie: «Poverino, cosa ti è successo? Sarà colpa degli altri che ti hanno fatto bere» oppure «Per una sbronza non è mai morto nessuno».
Come soccorrere i ragazzini
Ma nell’emergenza, parliamo del coma etilico, come si può soccorrere una persona? «Solo nel caso in cui non abbia subito traumi, occorre girarlo nella posizione di sicurezza su un
fianco per lasciare libere le vie aeree ed evitare il rischio di soffocamento nel caso rimetta. Poi ovviamente bisogna attendere i soccorsi. Un dato certo però è questo: non esiste nessun medicinale anti-alcol, nessun farmaco che possa far smaltire in diretta il tasso alcolemico nel sangue».
Solitamente il flusso degli ubriachi approda al Maggiore dalle 2 alle sei della mattina: barelle che vanno, barelle che vengono. Gruppi di amici che portano il compare boccheggiante che non si regge in piedi prima di accasciarsi nella sala d’attesa. c.p.
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