Erika Martorana
Ci sono voluti secoli, secoli di sofferenza e di tormenti, ma alla fine Moroello sembrerebbe aver ritrovato la sua amata Soleste. Da sabato notte, infatti, la celebre leggenda del castello bardigiano - che narra dell’amore tra i due giovani (il soldato e la bellissima figlia del castellano) che, seppur ostacolato dalle famiglie, sarebbe cresciuto ogni giorno di più ma, per una serie di equivoci, finito in tragedia con il suicidio di entrambi gli innamorati - si sarebbe clamorosamente intrecciata alla realtà, tanto che ora, ai più, sembra quasi impossibile distinguere la prima dalla seconda.
Un folto gruppo di turisti, all’interno del maniero dei Landi, sta scrutando la foto del fantasma di Moroello - scattata nel 1999 da alcuni ricercatori del dipartimento del Centro studi parapsicologici di Bologna, grazie ad una sofisticata termocamera - quando, all’improvviso, l’immagine comincia a mutare, sotto gli occhi increduli dei presenti.
In quello stesso istante, si scorge una donna, forse Soleste, tra le braccia del cavaliere la cui anima, stando a quanto si racconta, da ben 700 anni non si darebbe pace e, proprio per la perdita dell’amata, vagherebbe imprigionata tra i muri della fortezza.
Tutto questo è accaduto nel corso del primo raduno nazionale di «GhostHunters», durante una appassionante ricerca a caccia di fantasmi.
Quasi 200 persone, tra curiosi e gruppi di addetti ai lavori, hanno preso parte alla visita, che si è trasformata in una vera e propria indagine paranormale, con tanto di sofisticati strumenti, posizionati in alcune stanze, per il rilevamento dei campi elettromagnetici e della temperatura, oltre che di telecamere a infrarossi per documentare eventuali manifestazioni paranormali.
«Ci trovavamo alla base del mastio, dinnanzi alla fotografia del cavaliere - ha dichiarato l’organizzatore dell’evento, di origini parmigiane, Gianni Santi -. Eravamo circa 40 persone; con noi non c’erano esperti, né particolari strumentazioni. Le guide ci stavano raccontando i dettagli della leggenda amorosa, quando è accaduto un fatto molto curioso. Proprio dinnanzi alla presunta foto del fantasma, un bambino ha detto ad alta voce: “La foto sta cambiando”».
«Incuriositi - ha proseguito - ci siamo avvicinati all’immagine, e ci siamo accorti di un alone che prima non c’era. Subito abbiamo pensato ad un riflesso di luce, ma la foto continuava a cambiare sotto i nostri occhi, la forma prendeva sempre più corpo, fino al punto di vedere una donna abbracciata dal cavaliere!».
«Eravamo tutti basiti - ha ammesso Santi - perfino le guide; poi, lentamente, così come era comparsa, la donna è sparita. L’evento è tutto documentato da foto, dall’inizio del cambiamento al clou dell’immagine: non potevamo perdere l’occasione di fotografare un evento di questo tipo».
«Normalmente - ha continuato l’organizzatore - sono scettico, ma questa volta non saprei che dire: non so dare una spiegazione all’accaduto. L’emozione è stata molto forte per tutti quanti, è stata a dir poco contagiosa. I gruppi di ricerca non erano presenti perché erano posizionati in altre stanze, quindi non hanno potuto assistere a questa forte manifestazione che, sicuramente, per me sarà davvero indimenticabile».
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