Roberto Longoni
Una razzia misurata a taniche. Una goccia d'acqua alla lunga scaverà anche la pietra, ma a uno stillicidio di gasolio basta molto meno per aprire voragini nei portafogli. Quando poi non sono i predoni di pezzi di ricambio o addirittura di ruspe ed escavatori (bestioni che costano centinaia di migliaia di euro) ad allungare le mani sui cantieri. Allora il danno travolge come una piena chi lo subisce.
A proposito di piene: è lungo le sponde del Baganza che la ditta Felice Tirri di Torrile sta intervenendo per conto della Regione, per proteggere Parma da altre alluvioni. L'indirizzo dei lavori in corso è via Giuseppe Modugno, minuscola laterale di strada Farnese. A meno che non si sia di Vigheffio, serve lo stradario, per trovare il luogo. Ma i ladri dimostrano di conoscerlo benissimo: a ripetizione si sono presentati, per svuotare i serbatoi dei mezzi usati per il movimento terra.
Gli ultimi raid sono stati la sera di Natale, con tanto di bis ventiquattr'ore dopo. Stesso luogo, stesso orario. Quasi a timbrare il cartellino. Dei furti si conosce anche l'orario, grazie a un sistema d'allarme che avvisa il titolare dell'azienda dell'apertura del tappo del serbatoio di una grande ruspa. «Una volta riuscimmo anche a sorprendere i ladri all'opera, grazie a questo allarme» ricorda Gianfranco Tirri.
Ma la sera del 25 dicembre al titolare dell'azienda fu impossibile raggiungere in tempo utile il cantiere sulla sponda del Baganza. Rimase la memoria di quanto registrato dal dispositivo elettronico: cento litri di gasolio aspirati in quattro minuti, tra le 20,59 e le 21,03. La sera dopo, fu un escavatore a essere lasciato a secco: tra le 21,34 e le 21,45 175 litri di gasolio uscirono il suo serbatoio per finire in una serie di taniche. Anche in questo caso, Tirri non riuscì ad accorrere sul posto con le forze dell'ordine.
Che tanti litri di carburante siano travasati in così breve tempo non deve stupire. Ora le bande specializzate non hanno come attrezzo del mestiere la cannuccia di gomma nella quale fare il vuoto iniziale aspirando con la bocca. Ora si muovono a bordo di furgoni provvisti di pompe elettriche. Il resto avviene come al self service di un'area di servizio.
Fu così che dieci giorni prima di Natale, il 15 dicembre, dalle 19,48 e le 20,11, dallo stesso escavatore vennerono risucchiati 268 litri di gasolio. In quell'occasione, teatro del colpo fu via Pasquale Galluppi, sempre sulla sponda sinistra del Baganza. Un altro furto non coperto da assicurazione. Anche se almeno in questa battaglia della lunga guerra che contrappone imprese edili e razziatori di gasolio un lieto fine c'è.
Nove taniche, nascoste dietro una siepe a Baganzola, sono state notate da un cittadino prima che potessero versare il loro contenuto nel mercato clandestino dei carburanti. Una telefonata alla questura, e a recuperare il pieno dei malviventi sono stati i poliziotti della Squadra volante. Facile pensare che i «vampiri dei cantieri» tornino presto all'assalto, spinti dalla sete di gasolio e di euro facili.
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