NOCETO
Mariagrazia Manghi
L’ha afferrata come fosse una palla ovale e l’ha portata stretta con sé nella sua carriera mondiale. La lezione che un grande campione come Tiaan Strauss ha imparato a Noceto, sul Nando Capra e fuori, ha a che fare con l’allegria di praticare lo sport e la capacità di condividere questa passione con gli altri. «Qui ho trovato un good team» ha detto la terza linea che ha militato negli Springbok sudafricani e, una volta trasferitosi in Australia, ha avuto la soddisfazione di vincere con i Wallabies la Coppa del Mondo di rugby del 1999.
Un legame, quello con Noceto, che non si è mai spezzato, confermato in questi giorni da una visita alla Club House in occasione di una vacanza italiana. Tiaan Strauss ha provato il suo giovane talento sotto la Tribuna Pioppo nel 1989 e poi ancora nel 1991 fino all’inizio del 1992 quando, dopo una tournée con il Western Province, ha avuto la soddisfazione della prima convocazione con la nazionale sudafricana.
«Ho portato le mie figlie a conoscere questo posto dove ho giocato a rugby – racconta durante la cena organizzata in suo onore dall’amico ed ex dirigente Mauro Berzioli, Bubi – e a visitare l’Italia, le sue bellezze e il suo lifestyle».
A tavola con lui e la sua famiglia qualche ex giocatore e dirigente, con cui ha scambiato la palla dei ricordi, Stefano Cantoni, compagno di tante mischie e oggi consigliere federale, Maurizio Bonardi, il coach della stagione 1989/90.
«Era molto giovane quando arrivò – ricorda l’allenatore che dopo aver visionato un filmato lo aveva fortissimamente voluto a Noceto – e già faceva vedere il suo enorme potenziale di intelligenza tecnica e abilità fisica, era forte e reattivo. Diventò subito un leader, uno che faceva gruppo. Al termine dell’allenamento si fermava per fare qualcosa di più e gli altri lo seguivano. Era un esempio positivo ed è stata una grande soddisfazione aver passato un anno con lui. Mi ha dato tanto. Quando ancora non c’era la possibilità di conoscere a fondo il panorama internazionale lui ha condiviso con noi la sua esperienza di rugby di alto livello».
Noceto è rimasto nel suo cuore. Dopo aver alzato la Coppa del Mondo in Inghilterra, prima di tornare a casa ha fatto tappa qui a salutare gli amici della Tribuna Pioppo, a cui ha lasciato una foto con dedica ancora esposta alla Club House. Un amore ricambiato totalmente che fa affermare in questo luogo, che accoglie con orgoglio e affetto il ricordo dei tanti campioni che hanno vestito i colori gialloblu, che «lui è stato il più forte».
Una delegazione nocetana lo aveva sostenuto anche al suo esordio nel 1992 negli Springbok a Lione contro la Francia.«Molte macchine di tifosi partirono per ammirare le sue giocate – ricorda Fabrizio Furlotti, oggi come allora addetto stampa della società – E ancora una volta lui fu tra i migliori». Tiaan Strauss da molti anni è tornato a vivere a Stellenbosch. Qui lavora nella raccolta delle sponsorizzazioni e nella programmazione pubblicitaria delle Union sudafricane.
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