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La Lega rivuole i soldi. Crociati in sciopero?

La Lega rivuole i soldi. Crociati in sciopero?

30 Maggio 2015, 13:03

Sandro Piovani

A volte la realtà supera la fantasia. Da una parte c'è il Parma, guidato ora dai curatori Anedda e Guiotto, che cerca di abbassare il debito sportivo ai minimi termini, dall'altra c'è la Lega calcio che prima promette (e dà) 5 milioni di euro al Parma come aiuto per chiudere il campionato facendo capire che il credito sarebbe stato inserito nella casella dei “non privilegiati” e poi comunica che questi 5 milioni di euro dovrebbero rientrare proprio nel debito sportivo. Rischiando di vanificare così tutti gli sforzi fatti da calciatori in rosa e non, tutti gli accordi che hanno portato i tesserati federali ad abbassarsi lo stipendio anche del 75%. Roba da non crederci. Semmai ce ne fosse bisogno, questa richiesta conferma che al calcio italiano interessava solo che il Parma giocasse tutte le gare di campionato, dando una parvenza di regolarità alla stagione.

La trattativa

La Lega avrebbe comunicato questa scelta venerdì scorso ai curatori del Parma. Che, già impegnati a trattare l'abbattimento del debito sportivo, si sono ritrovati tra le mani anche questa inattesa patata bollente. Un problema certamente non previsto: secondo gli accordi presi in Lega, alla presenza anche del presidente Figc Tavecchio, i 5 milioni rappresentavano una sorta di finanziamento a fondo perduto, visto che la Lega stessa sarebbe entrata nel gruppone di creditori non privilegiati. E dunque ben conscia di perdere i soldi. Tanto che non tutti club di A erano d'accordo nell'appoggiare il Parma. Cesena su tutti ma non solo.

Una tegola pesante

Se effettivamente i 5 milioni dovessero entrare nel debito sportivo ecco che i tesserati federali, sia in forza al Parma che ad altri club, vedrebbero di fatto quasi annullare tutti i loro sforzi per rendere “appetibile” il Parma. E quindi si rischia che anche l'ultima asta, quella del 9 giugno, vada deserta.

Perché questo cambiamento?

Lecito chiedersi perché la Lega abbia virato in modo così deciso rispetto a quanto promesso un paio di mesi fa. L'ipotesi più accreditata è che ci siano altri club in difficoltà e quindi il finanziamento “a fondo perduto” al Parma sarebbe un precedente devastante.

E Tavecchio?

Ma c'è un attore terzo che potrebbe essere decisivo: il presidente Tavecchio si era fatto garante di questo finanziamento, portando (fisicamente) la proposta da Milano (dopo l'accordo in Lega) sino a Parma, quando incontrò la squadra ed anche il sindaco Piazzarotti. Inevitabile che ora anche lui sarà chiamato in causa a rispettare quel patto. E sembra che abbia garantito quanto sottoscritto un paio di mesi fa: questo credito non entrerà nel debito sportivo.

La reazione della squadra

Cosa potrebbe accadere? Se non sarà confermato che i 5 milioni rientreranno nei crediti “non privilegiati” allora la squadra potrebbe anche scioperare domani sera. Con Samp-Parma che rischia di trasformarsi in un bell'happening tra tifosi gemellati. Con i vertici del calcio ancora una volta nel mirino. Impegnati a sostenere un sistema che fa acqua da tutte le parti.

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