Pierluigi Dallapina
L’autore di un illecito, invece di pagare la sanzione a prezzo pieno potrà, su sua esplicita richiesta, decidere di versare l’importo minimo e poi prestare azioni di pubblica utilità per finire di saldare il proprio debito con la giustizia. Secondo l’assessore alla Sicurezza, Cristiano Casa, questa sarà la novità principale del nuovo Regolamento di Polizia Urbana che verrà messo ai voti durante il consiglio comunale convocato oggi pomeriggio.
«Proponiamo un nuovo regolamento per aggiornare quello fermo al 1982 e dare agli agenti di Polizia municipale strumenti più efficaci per reprimere e sanzionare una serie di reati», anticipa l’assessore, prima di introdurre il concetto della «sanzione alternativa», il nuovo modo di pagare le multe accettando di svolgere lavori socialmente utili. A tal proposito, nel regolamento si fa riferimento ai Patti di collaborazione, dove viene espressamente detto che l’amministrazione comunale, «nel determinare l’importo della sanzione amministrativa», terrà in considerazione «anche l’opera svolta dal soggetto agente per l’eliminazione o l’attenuazione delle conseguenze della violazione», e che proprio per questo motivo verrà favorita «l’adozione di patti di collaborazione con gli autori degli illeciti, finalizzati ad eliminare le conseguenze delle violazioni».
Una volta approvato il Regolamento, il Comune, attraverso delibere di Giunta, stipulerà delle convenzioni con le associazioni di volontariato «per definire procedure che consentano la prestazione da parte degli autori degli illeciti di attività, con finalità pubblica avente carattere riparatorio, per eliminare le conseguenze dannose o pericolose degli illeciti amministrativi commessi».
Da un punto di vista tecnico, i patti di collaborazione possono essere stipulati solo nel caso in cui non siano ipotizzabili reati perseguibili d’ufficio o non siano state presentate querele. La Giunta comunale deciderà in seguito quali saranno gli illeciti che potranno essere soggetti alla disciplina dei Patti di collaborazione, dato che nel Regolamento non viene fatto un elenco dettagliato dei vari reati da punire, ma come precisa lo stesso assessore, non dovrebbero rientrare nella casistica tutte le varie infrazioni al Codice della Strada.
Un altro tipo di sanzione alternativa riguarda la diffida amministrativa, introdotta per agevolare la collaborazione fra i cittadini e gli agenti della Polizia municipale, evitando forme di conflittualità. «In pratica – spiega Casa – la diffida consiste in un ammonimento verbale formulato la prima volta che viene rilevato un illecito, evitando così di procedere subito con la stesura di un verbale. Ma nel caso in cui l’infrazione fosse ripetuta, allora scatterà la sanzione».
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