Bianca Maria Sarti
Quando il vicino non si volta dall’altra parte, emergono anche a casa nostra quegli episodi di violenza domestica che, stando ai dati del Centro Antiviolenza di Parma, riguardano sicuramente oltre 254 donne nella provincia. E sono in aumento. Nei giorni scorsi, in un piccolo condominio poco distante del centro di Traversetolo, una giovane mamma è stata aggredita e presa a botte dal marito in presenza dei figli. «È successo dopo cena, saranno state le 10 di sera – raccontano i vicini che hanno dato l’allarme – abbiamo iniziato a sentire un gran fracasso nell’appartamento sopra il nostro».
I rumori provenivano dall’appartamento in cui, da poco più di un anno, vive una famiglia di origini africane: madre e padre trentenni con una figlia adolescente e un bimbo di circa un anno. Non era la prima volta: «Di rumori ne sentiamo sempre parecchi e lo abbiamo segnalato più volte al proprietario dell’appartamento che non è mai intervenuto – spiegano i vicini – a volte sentiamo urlare ma è difficile capire se si tratta di un semplice litigio ordinario o di qualcosa di più. La lingua poi, non aiuta. Era capitato, ad esempio, di allarmarci per i toni in apparenza concitati e poi di sentirli ridere dopo poco. L’altra sera, però, non c’erano dubbi».
Il frastuono e le porte che sbattevano hanno spinto i vicini a uscire sul pianerottolo, dove hanno trovato la donna aggredita: «Era scesa dalle scale con il bambino in braccio – raccontano – lui piangeva e lei aveva la mascella visibilmente contusa e la fronte tumefatta. Ci siamo spaventati, è stato bruttissimo». Il marito violento era rimasto in casa e i vicini ne hanno approfittato, d’accordo con un altro inquilino, per chiamare i carabinieri di Traversetolo. Le forze dell’ordine sono intervenute e hanno riportato la calma; viste le condizioni della donna sono stati allertati anche i militi della Croce Azzurra. La donna e i bambini sono stati allontanati e da quel momento non hanno più rimesso piede nella palazzina.
I servizi sociali, infatti, sono stati attivati subito dai Carabinieri, i quali che nel frattempo, hanno aperto anche un’indagine su cui vige il massimo riserbo.
L'uomo per il momento è libero ma non si esclude che possano in futuro essere presi dei provvedimenti restrittivi. I vicini intanto sono ancora increduli: «Lui si comporta come nulla fosse», raccontano. Secondo prime indiscrezioni l’uomo lavorerebbe nel parmense da tempo, in un prosciuttificio, e solo da due anni avrebbe ottenuto il ricongiungimento con la famiglia. «Quando gli parlavamo era sempre gentile– commentano i vicini – però l’altra sera era irriconoscibile». Temete ripercussioni? «Per ora non ha fatto nessun commento. Noi traslocheremo a breve, ma avevamo già deciso da diverso tempo di spostarci».
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