Era accusato di aver avuto attenzioni un po' troppo morbose nei confronti di una giovane collega sudamericana. Molestie, per l'imputazione, che gli sono costate una condanna a un anno e 10 mesi di reclusione per violenza sessuale. Incensurato, la pena è stata sospesa. L'uomo è stato però condannato a risarcire il danno in separata sede, con provvisionale di 8 mila euro. Ha festeggiato (male) il compleanno, proprio ieri ha compiuto 55 anni, un addetto di una cooperativa esterna che si occupa di trasporti infermi all'ospedale Maggiore.
L'imputato, spesso, svolgeva i turni insieme alla collega sudamericana e - stando all'accusa - avrebbe approfittato della promiscuità per molestarla con tentativi di «rubarle» un bacio, ma anche con palpeggiamenti e toccamenti, nei corridoi dove si trovano gli spogliatoi. Un'altra imputazione, da cui però è stato assolto, riguardava la presunta offerta di sostanze stupefacenti alla collega durante una serata conviviale. Detto che da questa accusa è stato scagionato con la formula «il fatto non sussiste», va sottolineato che il collegio presieduto da Gennaro Mastroberardino, nell'infliggere la condanna, ha considerato l'ipotesi lieve. Il pm aveva invece richiesto una condanna a tre anni.r.c.
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