Chiara Pozzati
«Non vogliamo che parchi e zone del Golese si riducano a "novelle” piazza della Pace». Toni pacati, oltre 400 firme raccolte in poco più di un mese e un messaggio chiaro da portare alle istituzioni: «No al centro di accoglienza nell’ex scuola di Baganzola. Bisogna considerare il potenziale degrado che 60 persone, queste le stime ufficiose, possano portare in una zona già periferica». A ribadire con forza la posizione che sta raccogliendo larghi consensi tra residenti e commercianti della frazione è il neonato Comitato Golese Sicura. Una partita difficile che ha già visto un’accesa e affollatissima assemblea di quartiere e una raccolta firme che prosegue a spron battuto.
Ma di carne al fuoco ce n’è tanta, compresa una manifestazione fra pochi giorni. «A luglio – spiega il direttivo del sodalizio – abbiamo intenzione di organizzare una manifestazione pacifica per le vie del paese. Attualmente non abbiamo una data ufficiale poiché stiamo completando tutti gli iter previsti per ottenere le dovute autorizzazioni». Ma qual è il timore di Baganzola, o meglio, di quartiere Golese? «Purtroppo i problemi di sicurezza, sia all’interno delle strutture sia nei quartieri che li ospitano, sono all’ordine del giorno. Basta guardare il resto d’Italia per accorgersene. Esistono rischi elevati dal punto di vista sanitario, considerato lo scarso screening medico che viene eseguito sugli ospiti prima del loro arrivo. Senza contare le difficoltà legate ai temi della sicurezza e del degrado. Non dobbiamo guardare tanto lontano per farci un’idea: non vogliamo che i parchi e le strade della zona di Golese diventino delle novelle piazza della Pace».
Eppure il tema di questa difficile «convivenza» spacca anche il quartiere stesso. Una chiara testimonianza è l’affollatissima assemblea – a tratti accesa – di quartiere andata in scena in quartiere. «Ovviamente ci aspettavamo qualche opinione contraria alla nostra – proseguono dal Comitato - proprio per questo abbiamo voluto un incontro pubblico che permettesse di confrontarci con tutti, senza ideologie, pregiudizi e legami politici ma per ascoltare i nostri concittadini. Ci sono stati intensi scambi di opinione che hanno fatto emergere quanto il tema che portiamo avanti sia sentito dalla popolazione. Abbiamo percepito forte e chiara la volontà di far sentire la propria voce e non subire passivamente decisioni non condivise».
Ma come nasce e chi sono i volti del Comitato Golese Sicura? «Ad oggi il sodalizio conta più di 50 persone che hanno firmato il documento fondativo. L’idea del comitato è nata parlando in compagnia davanti ad una birra- questa volta a parlare è il presidente Davide Portaro -. Tutto dopo aver appreso la notizia della scuola di Castelnuovo ?trasformata in centro di accoglienza. Abbiamo pensato di dover provare a fare qualcosa per tutelare il nostro territorio, considerata l’assenza delle istituzioni e della politica. Parlandone con amici, vicini e parenti abbiamo capito che il nostro sentimento era parecchio condiviso e che molti sentivano la necessità di impegnarsi per cambiare le cose».
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