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Occupare una casa è un reato?

Occupare una casa è un reato?

di Giuliano Molossi

30 Agosto 2015, 13:52

Giovedì scorso, all'ora di cena in borgo Fiore, nel cuore dell'Oltretorrente un gruppo di giovani dei centri sociali (antagonisti col mondo intero, si presume) ha preso a picconate la porta di casa di una donna di 78 anni. La signora non era a Parma ma si trovava in Toscana da alcuni familiari. I responsabili dell'irruzione (subito sventata dal tempestivo intervento dei vicini) intendevano occupare l'appartamento per destinarlo, evidentemente, a famiglie di immigrati senza casa.
Gli autori della tentata occupazione, presi a male parole dagli abitanti del quartiere, si sono scusati dicendo di aver avuto indicazioni errate, insomma di aver sbagliato appartamento, che quello da occupare in realtà era un altro. E poi hanno aggiunto che risarciranno il danno (alcune migliaia di euro) alla signora «che tra l'altro è anche di sinistra, siamo proprio dispiaciuti che sia toccato a lei». Come a dire: se fosse simpatizzante di Salvini non le ridaremmo neanche un euro.
Le cronache raccontano di una lunga mediazione degli agenti della Digos per convincere gli antagonisti ad andarsene. Mediazione? Abbiamo inteso bene? Pensavamo che di fronte a fatti del genere i poliziotti dovessero procedere all'identificazione e alla denuncia dei responsabili, e al sequestro di picconi, asce ed estintori. Non a trattare o a dialogare.
Perché se fai passare quello che è successo in borgo Fiore come un fatto normale che si può perdonare e non come un intollerabile episodio di violenza si finisce per aprire la strada ad ogni genere di illegalità. Se si può prendere a mazzate una casa per occuparla e restare impuniti, qualunque disperato potrà pensare di riprovarci.
«Abbiamo sbagliato casa», hanno detto i picconatori. Qual è quella «giusta»? E quando è prevista la nuova incursione?

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