22.2 milioni di euro. E' la cifra con cui è stato quantificato il debito sportivo del Parma che è stato presentato dai curatori fallimentari del club crociato Angelo Anedda e Alberto Guiotto al giudice Pietro Rogato. «I curatori fallimentari del Parma Fc dottor Angelo Anedda e dottor Alberto Guiotto - si legge nel comunicato diffuso nella tarda serata di ieri dalla curatela - hanno depositato, sulla base delle insinuazioni presentate dai creditori, il progetto di stato passivo relativo al solo debito sportivo rilevante ai sensi delle Norme organizzative interne della Figc (Noif)».
L’ammontare complessivo dei debiti di cui la curatela propone l’ammissione al passivo, continua il comunicato, «ammonta ad euro 17.2 milioni. A tale importo andranno aggiunti ulteriori debiti per ritenute Irpef non versate e contributi Inps per circa cinque milioni di euro».
Complessivamente, conclude quanto riportato dai curatori, «il debito rilevante ai fini dell’art. 52 Noif è stato quantificato, in base agli accertamenti e alle considerazioni dei curatori, in euro 22.2 milioni. Il progetto di stato passivo sarà discusso avanti al giudice delegato, dottor Pietro Rogato, nell’udienza del 19 giugno prossimo».
Quella di ieri è stata dunque la giornata in cui è stato quantificato il debito sportivo. L'incontro tra i curatori Guiotto e Anedda e il giudice fallimentare Rogato è però slittato a tardi, soprattutto perché tanto tempo è stato dedicato a diverse trattative con calciatori e agenti, volte a ridurre ulteriormente il peso degli stipendi arretrati e non pagati che zavorra il possibile acquisto del club. Sabato scorso i curatori avevano spiegato che i debiti sportivi ammontavano a 27 milioni, ma nei giorni successivi sono arrivati altri consensi al taglio degli emolumenti pregressi. Come si ricorderà c'era stata un'uscita precisa e veemente da parte di capitan Lucarelli, mentre anche Donadoni aveva parlato con amarezza del fatto che in tanti si fossero tagliati lo stipendio ma che molti altri avessero scelto di non farlo. «Vorrei leggere un giorno l'elenco di chi ha abbassato le sue pretese per il bene del Parma» aveva spiegato lo skipper crociato.
Lucarelli in prima persona, coadiuvato da Gobbi, aveva fatto pressioni su compagni ed ex compagni che si mostravano restii ad accettare le drastiche riduzioni ventilate da Anedda e Guiotto. Ieri però, dopo lunghi tentennamenti, è arrivato il consenso di Marchionni, che avrebbe condonato l'ottanta per cento di quanto gli spettava, mentre fino all'ultimo si è lavorato per strappare il sì di Amauri (a questo proposito trapelava un cauto ottimismo) e Modesto.
Speculazione
La sensazione sgradevole, specie per i giocatori che hanno già accettato di «tassarsi» è che qualche ex compagno voglia ora speculare sui loro sacrifici. Perché se è chiaro che in caso di fallimento va praticamente in fumo qualsiasi aspettativa, nel caso in cui un nuovo acquirente portasse a casa il Parma dovrebbe invece estinguere, e rapidamente, i debiti sportivi. Ecco allora che chi non è voluto venire incontro alle esigenze di alleggerire i debiti potrebbe incassare tutti gli arretrati. Insomma, sono scelte rischiose che mettono a repentaglio la possibilità di convincere un nuovo patron.
Pessimismo
Tra l'altro le voci dell'ultim'ora non sembrano particolarmente propizie. E' vero, come hanno spiegato i curatori, che ci sono state nove concrete manifestazioni di interesse, ma stringi stringi pare che ai più autorevoli candidati faccia piuttosto soggezione il debito futuro, cioè il peso dei contratti pluriennali di parecchi giocatori la cui cessione non è ancora certa.
Ieri ad esempio è arrivata la pronta smentita di una voce che si era diffusa mercoledì: «Non siamo interessati al Parma. Il presidente Scudieri è estraneo alla vicenda anche a titolo personale» ha spiegato un portavoce di Adler Group a Teleducato. In ogni caso non serve né farsi prendere dal pessimismo, né veleggiare sulle ali dell'ottimismo. Basterà aspettare martedì per toccare con mano le reali intenzioni di chi finora è entrato della famosa data-room del club per esaminarne lo stato finanziario.
Mercato
Com'è sempre successo in questo periodo fioriscono le voci di mercato. Tra i più chiacchierati c'è Donadoni, che si è visto chiudere le piste Milan e Sampdoria da Mihajlovic e Zenga e che potrebbe a questo punto, rifiutata la B a Cagliari, interessare alla Fiorentina nel caso in cui se ne andasse Montella. Andi Lila parlando a un giornale albanese ha rivelato di avere avuto contatti con formazioni di serie A ma di essere anche disposto a rimanere a Parma in caso di serie B, visto il contratto che lo lega al club sino al 2018. Restano invece in stand by diverse posizioni come quelle di Defrel, Ciano e Sprocati, elementi che, a diversi livelli, hanno grande mercato. Alcuni di loro verrebbero buoni per la B, ma prima bisogna che qualcuno compri il Parma. r.sp.
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