Marco Bernardini
L’ultima partita nella storia del Parma prima di staccare definitivamente la spina sarà una finale scudetto. Roba da non crederci, di cui bisogna rendere i giusti meriti ai Giovanissimi Nazionali che questo pomeriggio a Chianciano Terme (calcio d’inizio alle 17) affronteranno l’Inter (la partita sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.settoregiovanile.figc.it) per coronare e completare una favola già di per sé incredibile.
Una pagina importante, è bene ribadirlo, i ragazzi di Neri l’hanno comunque già scritta, a conferma della bontà del lavoro svolto nel settore giovanile in questi ultimi otto anni della gestione Palmieri che, inevitabilmente, verrà dilapidato non appena la “vecchia” società, tenuta in vita in maniera provvisoria grazie all’esaltante cammino nella Final Eight, cesserà l’attività. Quattro vittorie in altrettante uscite, l’unica del lotto a compiere un percorso netto, l’ultima in ordine di tempo in rimonta sul Milan che ha permesso ai crociati di poter arrivare a vendicare sul campo il ko rimediato con l’Inter nella semifinale di Nike Cup, poi vinta dal Genoa travolto dalla furia di Gyabuaa, sempre capocannoniere a quota quattro centri, e compagni. Mai prima d’ora, nemmeno la favolosa annata dei ‘96 guidata dai vari Mauri e Cerri, il Parma ha alzato al cielo un titolo tricolore tra i Giovanissimi Nazionali, due, invece, gli scudetti conquistati dagli Allievi, altro stimolo in più per farsi l’ultimo regalo davanti ad una massiccia presenza di tifosi che non vogliono mancare alla recita finale della loro squadra del cuore.
Un filo sottile lega Cristiano Lucarelli, l’allenatore che due anni fa condusse per l’ultima volta il Parma sul tetto d’Italia, a Maurizio Neri, entrambi ex attaccanti, anche lui approdato all’atto conclusivo al debutto dopo il triennio agli Allievi B.
«Finora abbiamo trasformato questa grande responsabilità di essere l’ultima squadra del Parma Fc in un’energia pazzesca - spiega Neri alla vigilia - non bisogna farsi prendere da ansie, paure e timori ma bisogna giocarsela al meglio delle nostre potenzialità. Rappresentiamo e diamo voce a tutti quelli che hanno lavorato in silenzio per il bene del settore giovanile contribuendo alla crescita dei ragazzi. In quest’annata difficile sono maturati, soprattutto, dal punto di vista umano: un applauso a loro ed a chi mi ha aiutato sul campo, da Bucchioni a Turrini fino ai preparatori Alimehmeti e Ferrari».
Partita speciale anche per il responsabile del settore giovanile, Francesco Palmieri, al culmine di quasi un decennio di risultati straordinari e forse irripetibili. «La sento una mia creatura e ne vado orgoglioso, fortunatamente ho sempre fatto quello che volevo e penso di aver costruito tanto insieme ai miei collaboratori. Affronteremo la squadra più forte e la società che con i giovani sta trionfando di più in Italia però noi ci proveremo fino in fondo: vincere sarebbe il massimo ma anche raggiungere la finale è stata una grandissima impresa». Tra le fila dei nerazzurri di Bellinzaghi, spicca l’attaccante Wilfried Zate Gnoukouri, più comunemente noto come Gosso (il fratello maggiore Assane, classe ‘96, centrocampista di ruolo, ha già debuttato in serie A alle dipendenze di Mancini), finora tre volte a segno, che, originario della Costa d’Avorio, non più tardi di dodici mesi fa militava nei Giovanissimi Provinciali dell’Inter Club Parma facendo intravvedere qualità spaventose non sfuggite alla casa madre di Milano. In caso di parità due tempi supplementari da 10’ ciascuno e poi i calci di rigore. Prima di chiudere ufficialmente il cerchio c’è ancora un sogno scudetto da inseguire per lasciare il palcoscenico nel miglior modo possibile ed entrare di diritto nella storia della nostra città.
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