×
×
☰ MENU

Pge, ora si indaga sui soldi spariti

Pge, ora si indaga sui soldi spariti

22 Marzo 2016, 06:11

Georgia Azzali

Migliaia di multe. Oltre 57.000 nel giro di quattro mesi solo per i passaggi vietati nelle corsie preferenziali dei bus. Una valanga che si è abbattuta sugli uffici di Parma gestione entrate (Pge), società di riscossione del Comune. Talmente tanti, quei verbali che gran parte delle (tentate) notifiche non sarebbe in realtà mai avvenuta. Un probIema esploso negli ultimi tempi, ma le irregolarità potrebbero risalire anche a un periodo precedente. Inoltre, secondo la procura, non tornerebbero i conti tra i soldi da riscuotere e quelli effettivamente versati nelle casse del Comune. Insomma, l'ipotesi è che qualcuno si sia intascato qualcosa. Attenzione puntata, poi, anche sull'aggio della società di riscossione. Risultato? I vertici di Parma gestione entrate sono stati iscritti nel registro degli indagati. Falsità ideologica, peculato e usura: questi i reati - al momento - contestati a Enrico Tosi, presidente di Pge, al direttore Pierluigi Allegri e all'amministratore delegato Oscar Giannoni. Falsità ideologica, poi, il reato contestato a Federico Merli, responsabile della Docmail srl, una delle società a cui Pge aveva affidato l'incarico di notificare gli atti.

CONTROLLI IN SOCIETA' E ABITAZIONI

Oltre una quarantina gli uomini in campo ieri mattina: Finanza e Squadra mobile insieme, in un'inchiesta coordinata dal pm Paola Dal Monte. Le perquisizioni sono scattate nella sede di Parma gestione entrate, in viale Fratti, nelle abitazioni private dei quattro sotto inchiesta, alla Docmail, che ha uffici in via Casa, e anche alla Ica, la società di La Spezia titolare del 40% di Parma gestione entrate. Pge, infatti, costituita nel 2006, è partecipata dal Comune al 60%, mentre il resto è in mano al socio privato. Socio privato che ha scelto per il cda Giannoni, 64 anni, originario di Santo Stefano Magra, mentre sia Tosi, in carica dall'estate del 2014, che Allegri sono di nomina comunale. Gli investigatori hanno sequestrato atti e documenti informatici. Fiamme gialle e poliziotti si sono presentati anche in Municipio, ma solo per acquisire documentazione: il Comune, almeno in questa fase, risulta parte offesa.

NOTIFICHE, QUESTE SCONOSCIUTE

Da mesi il Movimento Nuovi Consumatori era uscito allo scoperto, presentando anche una querela sul caso delle presunte false notifiche, ma i fari dell'inchiesta su Pge si erano accesi prima. Al centro dell'attenzione le modalità di riscossione di Parma gestione entrate, nota per incassare le multe, ma in realtà società che gestisce le varie entrate tributarie comunali ed extra, compresi Ici, Icp, Tosap, diritti d'affissione e balzelli patrimoniali. A far scoppiare il bubbone, nei mesi scorsi, è stato il problema delle notifiche relative alle multe per chi era stato immortalato dalle telecamere mentre passava sulle corsie preferenziali dei bus. La procedura (regolare) prevede che il messo passi da casa per consegnare l'atto e, nel caso non trovi nessuno, lasci l'avviso, in modo che la persona possa poi andare negli uffici di Pge. Ma se nessuno va a ritirare la multa, il verbale viene depositato nella Casa comunale. Da lì parte una raccomandata che invita la persona a passare per ritirare gli atti, senza specificare il tipo di infrazione. Viene però annotato quando il messo è passato da casa e anche la data del deposito in Municipio. Peccato, però, che moltissime persone avrebbero ricevuto la lettera dalla Casa comunale senza mai aver visto l'ombra dell'avviso nella propria cassetta.

NESSUNA GARA PUBBLICA

Gli inquirenti ne sono convinti: moltissime tentate notifiche in realtà non sarebbero mai avvenute. Da qui, la falsità ideologica contestata ai responsabili di Pge ma anche a Merli, il numero uno della Docmail, oltre che referente delle altre società Nuova servizi e Parma recapiti, a cui in precedenza era stato attribuito l'incarico per le notifiche.

Tutti contratti attribuiti senza gare pubbliche. E qui si apre un altro fronte su cui gli inquirenti si stanno concentrando, perché ci si chiede se era legittimo attribuire questi incarichi per le notifiche a società esterne senza una gara vera e propria.

I SOLDI DOVE SONO?

Una delle domande al centro dell'inchiesta. Ma forse non così cruciale (e preoccupante per i cittadini) come quella che riguarda il riversamento dei soldi al Comune, perché - secondo gli inquirenti - non tutto ciò che è stato raccolto attraverso il pagamento delle multe sarebbe poi finito nelle casse pubbliche. La cifra non è ancora stata quantificata, ma gli investigatori, pur non volendo svelare nulla di più, sono certi che qualcuno si sia appropriato di quel denaro. L'indagine avrebbe già portato alla luce diversi riscontri, tanto da far scattare l'accusa di peculato, tipico del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio che si appropria di denaro o cose di altri.

L'AGGIO CHE NON PIACE

Infine, l'usura. E' il reato ipotizzato per l'aggio applicato da Parma gestione entrate alle multe, che era al 17% e dal primo gennaio 2014 è sceso all'8%. Va anche detto, però, che Comune e Pge hanno sempre sostenuto che non si trattava di un aggio, bensì di un corrispettivo, in quanto comprendeva anche il rimborso delle spese di notifica sostenute direttamente da Parma gestione entrate. Al di là di questo, l'usura sarebbe anche il reato più difficilmente dimostrabile, almeno secondo le prime indiscrezioni che trapelano. Così come finora si è rivelato in salita il cammino di chi ha cercato di dimostrare l'usura da parte di Equitalia.

Intanto, però, il reato è scritto nero su bianco. Come quelli di peculato e falsità ideologica.

I NUOVI CONSUMATORI

«Chiediamo le dimissioni immediate dell’assessore Ferretti e del sindaco Pizzarotti»: Filippo Greci, presidente nazionale del Movimento nuovi consumatori, protagonista di una lunga battaglia contro Parma gestione entrate, non va per il sottile: e davanti agli avvisi di garanzia per i vertici della partecipata del Comune chiede che Pizzarotti e Ferretti si facciano da parte.

«Per mesi il Comune di Parma, nella persona dell’assessore Ferretti, aveva difeso l’operato di Pge: questo nonostante centinaia di sentenze statuissero chiaramente che Pge non poteva operare come ente riscossore in quanto non iscritto all’albo nazionale»: è quanto scrive in una nota Filippo Greci, presidente nazionale del Movimento nuovi consumatori.

«Solamente a novembre 2015 Pge ha ottenuto l’iscrizione all’albo nazionale tenuto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Anche nel caso denunciato delle notifiche fasulle, recentemente, il presidente di Pge Tosi aveva addirittura dichiarato che era tutto regolare», continua Greci

«Il Comune di Parma - prosegue Greci - nella persona dell’assessore Ferretti, unitamente ai vertici di Pge e all’avvocato Marco Zincani, preannunciava una denuncia per diffamazione a mezzo stampa e calunnia nei miei confronti e degli avvocati di Mnc, nel febbraio 2015 nel corso di una conferenza stampa pubblica: di quella denuncia nulla è dato sapere in quanto i presunti denunciati mai hanno ricevuto alcuna comunicazione dagli organi preposti. Il Comune di Parma continua a costituirsi in giudizio a fianco di Pge nei processi d’Appello nel locale Tribunale, avverso le sentenze vittoriose che il Movimento nuovi consumatori ha riportato avanti l’intero collegio dei giudici di Pace di Parma: costituendosi il Comune di Parma dichiara nei propri scritti che Pge ha operato in modo regolare, quando fior di sentenze e l’indagine odierna sembrano dimostrare l’esatto contrario».

«Il Comune ha quindi chiaramente una responsabilità di tipo oggettivo, in quanto non poteva non sapere ciò che stava accadendo all’interno di una propria partecipata, quella più importante della galassia di partecipate che il sindaco Pizzarotti aveva promesso di chiudere. L’incarico conferito a una società di revisori per verificare la falsità delle notifiche, apparentemente senza una gara d’appalto e con i costi che ricadono sui cittadini, ha ora il sapore di una vera e propria beffa e non lenisce di certo la posizione del Comune stesso nella vicenda, giacché il medesimo avrebbe dovuto vigilare sin dall’inizio di tutta la vicenda. Per tale ragione chiediamo le dimissioni immediate dell’assessore Ferretti e del sindaco Pizzarotti», attacca il presidente dei Nuovi consumatori.

«L’indagine - conclude Greci - chiaramente solo all’inizio, ma il nostro movimento nel caso in cui si arrivi ad un processo, preannuncia di volersi costituire parte civile nei confronti di tutti coloro che saranno ritenuti responsabili dei reati ascritti; del pari i legali di Mnc saranno a disposizione per qualunque cittadino che intenda agire in giudizio per il ristoro dei danni». r. c.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI