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Rogato: «Debito a 22,6 milioni»

Rogato: «Debito a 22,6 milioni»

20 Giugno 2015, 08:39

Sandro Piovani

Tutto come (più o meno) previsto: il debito sportivo del Parma si attesta sui 22,6 milioni di euro (10,1 milioni privilegiati e 7,5 chirografari più 5 milioni per ritenute e contributi). Lo ha confermato ieri il giudice del tribunale fallimentare Pietro Rogato, al termine di una lunga prima udienza di verifica dello stato passivo. Da ieri sera dunque gli eventuali compratori (attraverso la trattativa privata) del Parma hanno un quadro ben preciso di quanto dovranno sborsare per acquistare il club: 22,6 milioni di euro più una cifra tra i 4 e i 5 milioni per il valore del titolo sportivo e della società stessa. Termine (probabilmente) ultimo quello di lunedì, ultimo giorno accordato (sempre dal giudice Rogato) per l'esercizio provvisorio del club. Tutto semplice? Gli scalini non mancano, ma adesso sembrano meno ripidi.

ORE 9,45-13,30

L'udienza, in un'aula Mossini vietata a telecamere, fotografi e giornalisti, fissata per le 9,30, è iniziata con qualche minuto di ritardo. Un'udienza alla quale, oltre ai curatori Anedda e Guiotto, affiancati dai loro legali, hanno preso parte anche alcuni (non tutti) legali dei creditori. Quattro ore per leggere tutti gli atti e poi la chiusura dell'udienza. E quindi la decisione: debito sportivo fissato in 22,6 milioni. E dire che si partiva da circa 80.

Il comunicato stampa

«Il giudice delegato stabilisce il debito sportivo. Da pochi minuti, a seguito dell’odierna udienza di verifica e a scioglimento della propria riserva, il Giudice Delegato dottor Pietro Rogato ha dichiarato esecutivo lo stato passivo relativo al debito sportivo rilevante ai fini dell’art. 52 delle Norme Organizzative Interne della FIGC (NOIF). L’importo complessivo dei crediti ammessi allo stato passivo ammonta ad euro 17,6 milioni, di cui 10,1 milioni privilegiati e 7,5 milioni chirografari. A tale importo andranno aggiunti ulteriori debiti per ritenute IRPEF non versate e contributi INPS per circa 5 milioni di euro, non insinuati allo stato passivo ma calcolati dai curatori fallimentari. Complessivamente, il debito rilevante ai fini dell’art. 52 NOIF è determinato, in base allo stato passivo reso esecutivo dal Giudice Delegato sulla base degli accertamenti dei curatori, in euro 22,6 milioni».

Gli scenari

Ora che accadrà? Intanto fondamentale che la Figc (leggi Tavecchio) confermino questi numeri. Difficile che ci sia una presa di posizione ufficiale ma le indiscrezioni parlano di un Tavecchio disposto ad accettare le decisioni del giudice Rogato, adeguandosi così al pronunciamento del tribunale. Con le due cordate in lizza che possono così avere un quadro preciso della spesa da sostenere per arrivare al Parma. Anche se non sono da escludere ricorsi da parte dei creditori. Molti avvocati, all'uscita del Tribunale, sembravano quasi rassegnati. Altri, come Del Vecchio (in rappresentanza del Manchester che chiede il pagamento del cartellino di Bojinov), promettevano battaglia. Ora la palla passa al gruppo guidato da Giuseppe Corrado (Magico Parma) e alla cordata di Mike Piazza (Nuovo Parma Calcio): se dalle intenzioni si passerà ai fatti, ecco che il futuro del Parma potrebbe essere in serie B. Diversamente il Parma Fc sparirà dal mondo del calcio e si parlerà solo e soltanto di serie D. Sperando che, chiusa una telenovela, non ne inizi poi un'altra.

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