×
×
☰ MENU

Salisburgo, il re dei festival

Salisburgo, il re dei festival

25 Agosto 2015, 11:21

Paolo Zoppi

Non tutte le strade di città si svuotano in agosto, una in particolare, la Hofstallgasse si anima, i pedoni la fanno da padrone, molti con un calice in mano, quasi tutti conversando amabilmente, tutti molto eleganti. Siamo a Salisburgo nella strada su cui si affacciano i due teatri più importanti della città, la Grosses Festspielhaus e la Felsenreitschule, sedi principali dell’omonimo Festival, il Salzburger Festspiele.

«Serie di manifestazioni e spettacoli, musicali, teatrali, cinematografici, per lo più periodici» così recita il vocabolario Treccani alla voce «Festival» e se il significato è abbastanza chiaro, il significante si riferisce ai contenuti e quindi dal generico è necessario scendere al particolare, soprattutto dal punto di vista qualitativo. Il nostro viaggio quindi si snoda all’interno del Festival lirico per antonomasia, il Salzburger Festspiele, che si svolge a Salisburgo in via continuativa dal 1920. In realtà la manifestazione estiva è stata fondata nel 1877, ma con eventi saltuari fino al 1910, poi nel 1918 alla fine della Prima Guerra Mondiale cinque personalità di spicco della cultura tra cui il poeta e drammaturgo Hugo von Hofmannsthal e il compositore Richard Strauss contribuirono alla rinascita del vero e proprio Festival con la rappresentazione del lavoro teatrale dello stesso Hofmannsthal «Jedermann» in piazza del Duomo a Salisburgo il 22 agosto 1920, riproposto nell’anno successivo con la programmazione musicale. Primo evento assoluto non poteva essere che l’opera più intima e sofferta del suo figlio più illustre e dunque il 12 agosto 1921, all’interno del Duomo con l’esecuzione del «Requiem» K. 626 in Re minore, prendeva avvio quella manifestazione destinata a diventare fin da subito punto di riferimento assoluto della cultura musicale mondiale.

L’aria di festa si può già respirare all’ingresso della città vecchia, sede delle principali manifestazioni musicali, con lo sventolio di bandiere (del Festival) sul ponte del fiume Salzach e con stendardi lungo le strade, per non parlare della onnipresenza di Mozart, dai «Mozart Kugeln» le famose «Palle di Mozart» di marzapane create dal pasticcere salisburghese Paul Fürst nel 1890, alla sagoma pubblicitaria del compositore, senza prescindere ovviamente dal monumento a lui dedicato. Tutto a Salisburgo parla di Lui, dalla centralissima Mozartplatz al caffè Pamina, dai concerti che vengono proposti nelle varie chiese e sale musicali, Duomo compreso, al famoso Mozarteum la scuola musicale fondata il 22 aprile 1841, nel cinquantenario della morte di Mozart e dal 1914 assimilabile ai nostri Conservatori.

«Die Bühne der Welt», Il palcoscenico del mondo, è la promessa mantenuta con cui la città si presenta al mondo musicale nelle cinque settimane estive, dall’ultima di luglio alla fine di agosto e tutta Salisburgo è investita di questa impareggiabile opportunità vivendo in complice simbiosi con il Festival ogni sua proposta: dall’accoglienza allo shopping. Gli hotel offrono sistemazioni a prezzi più che accessibili mentre il mondo della ristorazione, alquanto variegato, è pronto ad accogliere gli spettatori sia prima che dopo l’ultimo spettacolo, purché non si attardino troppo.

Che si faccia cultura e non solo spettacolo lo si può evincere dagli enorme tabelloni sparsi ovunque, gli «Spielplan» con l’indicazione dei titoli, luoghi e orari delle singole manifestazioni, dove un concerto dei Wiener Philarmoniker diretto da Barenboim sarebbe l’Evento, a Salisburgo lo si può ascoltare alle 11 di mattina, ma gli spettacoli sono ad ogni ora, ad esempio un Ernani alle 15, il concerto di Pollini alle 17, un Der Rosenkavalier alle 18 e un Werther alle 21. Oppure trovarsi a volte in difficoltà tra Norma alle 19 alla Felsenreitschule e Il Trovatore alle 19.30 alla Grosses Festspielhaus, ma avendo a disposizione un giorno solo e volendolo ottimizzare, il programma di Ferragosto 2015 proponeva un concerto dei Wiener diretti da Muti alle 11, Le Nozze di Figaro alle 15 e il Werther alle 21 per un en plein che per qualche teatro potrebbe significare la programmazione di un’intera stagione.

Uno degli aspetti più controversi ma imprescindibile per un Festival è la sperimentazione soprattutto registica che con soluzioni spesso troppo innovative o avveniristiche, danno adito a quelle discussioni che rendono vivo e vivace il teatro. Poi ovviamente si può disquisire se il nudo integrale maschile nell’Iphigénie en Tauride (2015), il Don Giovanni hard tra droga e prostituzione (2010) o Leonora del Trovatore guida turistica piacciano o meno, ma questa è altra materia.

I prezzi, frutto dell’equilibrio tra domanda e offerta, sono decisamente impegnativi, ma a fronte di una qualità artistica ineccepibile. Si va dai 430 euro per i posti centrali per gli eventi più importanti ai 250 euro per quelli considerati minori (solitamente i concerti) ai 61 euro e 34 euro per i posti più arretrati. Qualche esempio può chiarire meglio: parlando dei posti migliori: 430 euro per un posto al Fidelio, Norma e Trovatore (61 per i più economici); 250 euro per i Wiener diretti da Muti (34 euro); 115 euro per il concerto di Pollini (16 euro); Jedermann nella Domplatz da 168 a 30 euro.

Attorno all’esteriorità apparente della città, finalizzata ad un evidente ritorno commerciale e di immagine, resta l’estrema validità dell’inserto culturale, esteso quanto alla musica praticamente ad ogni sua espressione dalla lirica alla liederistica, dalla barocca alla sacra, dalla vocale alla strumentale, senza dimenticare il pubblico più giovane e le iniziative riservate alla valorizzazione dei giovani.

Il Salzburger Festspiele è un evento di tale portata e comunque arricchente che ogni appassionato di musica dovrebbe concedersi, una vera e propria raffineria per la mente unita ad una ghiotta e interessante esperienza vacanziera.

Il budget 2014

A capo del Salzburger Festspiele è il Salzburger Festspielfonds disposto con legge del 2 luglio 1950, amministrato da un board di direttori nominati da varie Istituzioni, la cui presidente è attualmente Helga Rabl-Stadler, mentre la direzione artistica per il biennio 2015/16 è affidata a Sven-Eric Bechtolf, regista e collaboratore da tempo del Festival.

Il budget del Festival 2014 è stato di 61.661.856 euro così suddiviso: 28.471.943 pari al 46% dalla biglietteria; 10.812. 800 pari al 18% Finanziamento pubblico; 10.352.073 pari al 17% Sponsor e donazioni; 6.926.217 pari all’11% Altri incassi (diritti e merchandising); 2.703.200 pari al 4% Fondo di promozione turistica; 2.395.623 pari al 4% Amici del Festival e Patrocinatori. Main sponsor per la stagione 2015: Nestlé, Audi, Siemens e Rolex. Roche, Swarovski, Uniqa e Bank of America Merrill-Lynch hanno finanziato eventi mirati.

Il Festival dichiara relativamente all’edizione 2013 i seguenti dati: 256.285 biglietti venduti per 288.225 spettatori provenienti da 73 Paesi di cui 39 extraeuropei con una percentuale di biglietti venduti del 93% e con 653 giornalisti accreditati provenienti da 35 Paesi. P.Z.

Cinque settimane di festa

L'edizione 2015 del Festival di Salisburgo, inaugurata il 18 luglio, è in calendario fino a domenica 30 agosto.

Il cartellone, per dare un'idea, comprende 10 opere liriche per complessivi 41 spettacoli: Die Eroberung von Mexico (5), Le nozze di Figaro (7), Fidelio (6), Norma (4), Il Trovatore (4), Iphigénie en Tauride (5), Der Rosenkavalier (4), Werther (3), Dido and Aeneas (1) ed Ernani (2).

Tra gli interpreti più famosi: Luca Pisaroni, Jonas Kaufmann, Adrienne Pieczonka, Cecilia Bartoli, John Osborne, Michele Pertusi, Francesco Meli, Anna Netrebko, Rolando Villazon, Krassimira Stoyanova, Piotr Beczala, Elina Garan?a, Luca Salsi, Ildar Abdrazakov, Tatiana Serjan e direttori come Baremboim, Ettinger, Welser-Möst, Noseda, Muti.

Inoltre 4 lavori teatrali di prosa per 42 serate: Clavigo di W. Goethe (8), Die Komödie der Irrungen di Shakespeare (12) (La commedia degli equivoci), Mackie Messer di Brecht e Weill (8) e Jedermann per 14 serate che viene rappresentata ogni anno sempre in piazza del Duomo in omaggio alla prima esecuzione assoluta del 1920.

94 i concerti suddivisi in 14 aree tematiche, solo per citarne alcune: Ouverture Spirituelle (Messe di Palestrina, Bach, Mozart, Beethoven, Schubert, Bruckner), Wiener Philarmoniker (9 concerti diretti da diversi direttori tra cui Haitink, Muti, Barenboim), Orchester zu Gast (concerti delle orchestre ospiti tra cui la Boston Symphony Orchestra diretta da Nelsons, i Berliner Philarmoniker da Rattle e la Israel Philarmonic Orchestra da Mehta), Concerti di canto (tra cui Maria Agresta, Juan Diego Flórez, Elina Garan?a), Concerti solisti (Sokolov, Pollini, Volodos, Uchida) e András Schiff (3 concerti).

E, ancora, 8 rappresentazioni del Barbiere di Siviglia di Rossini per i ragazzi precedute dalla presentazione, indicata per i ragazzi dai 4 anni e una presentazione di Fidelio, Il Trovatore e Der Rosenkavalier (per giovani dai 9 anni).

In tutto 196 eventi di cui 4 riservati a giovani direttori, 4 Masterclass per giovani cantanti e 19 dedicati ai ragazzi, dislocati in ogni ora del giorno in 9 strutture con posti numerati e in altre 5 con ingresso libero. Inoltre nella Kapitelplatz vengono videoproiettate su maxischermo 37 rappresentazioni, praticamente una ogni sera, di opere o concerti della stagione in corso e di quelle passate, tutte ad ingresso libero. P.Z.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI