Sandro Piovani
Il popolo del web ieri si è svegliato con lo sfogo-spiegazione di Alessandro Melli (che potete leggere integralmente qui a fianco). Dopo che venerdì era uscita la notizia del mancato accordo tra il Parma ed uno dei suoi giocatori (dirigenti) storici, ieri l'ex attaccante e team manager crociato ha affidato al suo profilo Facebook la sua verità sulla questione. Una verità che, per ora, non ha un confronto diretto con gli interessati, chiamati in causa da Melli. Ma andiamo con ordine.
Venerdì l'incontro
Venerdì scorso il responsabile dell'area tecnica Lorenzo Minotti e il direttore sportivo Andrea Galassi hanno incontrato Melli per comunicargli che il suo ruolo, per una squadra di Lega Pro, era già coperto. Suddiviso in altre professionalità che si occupano di organizzare le trasferte, rispondere alle esigenze dei calciatori e curare le relazioni esterne. In sintesi il Parma, secondo Minotti e Galassi, è già strutturato per la Lega Pro e non ha bisogno di ampliare il suo organico. La notizia esce velocemente dagli uffici di Collecchio e il tam tam arriva subito ai tifosi che si dividono tra «pro-Melli» e «pro-società». Una patata bollente, forse inattesa da molti, certamente inaspettata per Sandro Melli.
Il malumore di Melli
Il vero nodo da sciogliere riguarda il malumore di Melli. Perché l'ex attaccante crociato pensava di trovare spazio in questo Parma? Perché, con il club tornato tra i professionisti, Melli pensava di rientrare? Da una parte c'è il club che ha fatto le sue scelte, dall'altra uno dei personaggi più significativi del calcio di Parma (e non solo) che non cela la sua delusione. Come si legge chiaramente nel suo messaggio lanciato su Facebook. Diciamo che fa un po' specie che queste polemiche vedano protagonisti uomini che hanno fatto la storia del Parma e che, si spera, potrebbero anche riscriverla per il futuro.
La risposta di Minotti
Mentre ieri era impossibile contattare Nevio Scala, chiamato in causa direttamente da Melli («aspetto le sue scuse»), ecco che Lorenzo Minotti non ha avuto problemi a spiegare la posizione dello staff tecnico. Anche se, per le spiegazioni, ci sarà da aspettare qualche giorno. E così le risposte a Sandro Melli saranno pubbliche, proprio come il suo sfogo. «Per ora posso dire - spiegava al telefono Minotti - che certamente parleremo anche di questo episodio e della nostra scelta. Per rispetto alla squadra e al gruppo ed anche per rispetto dei tifosi, prima vogliamo incontrare tutti i tesserati, decidere quindi chi resta e comunicare agli altri chi purtroppo sarà libero. Contiamo di concludere questi incontri a metà settimana e quindi incontreremo la stampa e spiegheremo tutto». C'è da aggiungere semplicemente che Melli, pur non essendo un tesserato, è stato tra i primi a confrontarsi con lo staff tecnico.
Le spiegazioni
E c'è da aggiungere che lo staff tecnico, inevitabilmente, al primo incontro con la stampa sarà chiamato a spiegare anche il divorzio dall'allenatore in seconda Bruno Redolfi e dal preparatore atletico Cristian Freghieri. Scelte importanti per il futuro del club. Figure che saranno comunque sostituite a breve. E c'è da scommetterci che, in questa conferenza stampa, sarà presente anche il presidente Nevio Scala che dunque potrà rispondere direttamente a Melli, oltre che ai giornalisti.
Il sondaggio della Gazzetta
Intanto, da ieri, il sito della Gazzetta di Parma ha lanciato un sondaggio chiaro e semplice. «Siete d'accordo ad un Parma senza Melli?» ha chiesto il nostro sito ai lettori. E, il dato è di ieri sera alle 21, il risultato ne ha del clamoroso. I lettori (tifosi) si sono praticamente divisi su questa domanda: al 51% hanno risposto «sì» e naturalmente al «49%» hanno risposto «no». Un dato che forse deve far riflettere soprattutto i protagonisti di questa vicenda: il Parma e Parma hanno vissuto un'annata straordinaria (non solo calcisticamente parlando) grazie ad un'unità d'intenti unica. Sarebbe un peccato cancellare queste alchimie.
Un'ultima annotazione: il web è spietato e spesso riporta commenti di persone che lanciano il sasso senza mettere la faccia. Di questo non si preoccupino né Melli né Minotti e Galassi. Che comunque hanno deciso, a modo loro, di metterci la faccia. E questa è l'unica cosa veramente buona di questa vicenda.
MELLI: ASPETTO LE SCUSE DI SCALA
«Buongiorno a tutti, soprattutto ai tifosi del Parma, volevo fare due considerazioni, la prima da tifoso la seconda e personale.
Quella da tifoso riguarda la società e la dirigenza attuale, personalmente credo che in meno di un anno di vita, sia la proprietà che la dirigenza abbiano fatto un ottimo lavoro, i risultati sono agli occhi di tutti, grande entusiasmo, 10mila abbonati, vittoria schiacciante del campionato con tutti i primati al seguito, e credetemi nulla era cosi’ scontato, anzi i dubbi erano tanti e i punti di domanda superavano di gran lunga le certezze.
Personalmente credo che Marco Ferrari, Nevio Scala, Lorenzo Minotti, Andrea Galassi, Luigi Apolloni, il capitano e la sua squadra abbiano fatto un ottimo lavoro. Senza dimenticare tutto il lavoro svolto anche da Ppc.
A me hanno sempre insegnato a giudicare il lavoro di una società in base ai risultati e ad oggi posso solo dire che il Parma 1913 è da voto 10, chapeau… logico che il percorso e’ ancora lungo e ogni tifoso dovrà giudicare in futuro su tutto quello che sarà l’evoluzione del Parma, ma lo deve fare valutando questi aspetti, non si deve ragionare in base al fatto che Tizio è fuori o Caio è dentro, ognuno avrà delle preferenze come è normale che sia, nessuno ha diritto di entrare in società solo perché ha un nome più o meno famoso e tutte le persone che gestiscono e gestiranno il Parma hanno il dovere di scegliere le risorse umane che riterranno più adatte per il bene della squadra.
Arriviamo alla considerazione personale, ringrazio intanto l’immensa solidarietà verso la mia persona, molti mi chiedono quali siano stati i motivi della mia esclusione e chi me l’avrebbe comunicato, di conseguenza mi preme comunicarli io personalmente.
Il colloquio è stato fatto tra me, Minotti e Galassi e le motivazioni sono state le seguenti: intanto mi hanno chiesto scusa per le mancate promesse non mantenute fatte alla mia persona un anno fa, e di questo li ringrazio, poi il motivo principale è che non saprebbero dove collocare la mia persona, in quanto a loro parere, sono già strutturati sia sotto l’aspetto organizzativo, sia sotto l’aspetto della gestione del gruppo, sia sotto l’aspetto di rappresentanza, dunque essendo io una persona a loro dire di grande valore etico umano, ottimo professionista , di grossa personalità, simbolo di Parma e del Parma, amato dalla piazza, rischierei di creare squilibri ad una struttura che a loro dire oggi è in pieno equilibrio.
Detto questo un po’ mi è venuto da sorridere , perché pensavo che’ fossero tutte qualità positive in un curriculum lavorativo e sulle spalle di un uomo, ma si vede che mi sono perso un paio di cambiamenti generazionali.
P.s. ringrazio Lorenzo Minotti per aver avuto le palle nel comunicare il motivo delle mancate promesse, anche se non le condivido e lui lo sa, ringrazio il vice presidente Marco Ferrari e lui sa il perché, più avanti forse arriveranno almeno le scuse personali del Presidente, ad oggi totalmente assente.
Sempre e solo FORZA PARMA».
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