Luca Pelagatti
Come truffa è semplice e odiosamente efficace. Perché la vittima se ne accorge quando ormai è troppo tardi. E qualcuno, intanto, ha già macinato chilometri su chilometri lungo le autostrade italiane sapendo di non spendere nemmeno un centesimo. Cresce in città l'allarme per una nuova beffa ideata da bande di ladri che, sempre più spesso, rompono i vetri delle auto in sosta senza, in apparenza, rubare nulla.
In apparenza, abbiamo detto. Perché in realtà, i malviventi sanno cosa cercare: il telepass. I ladri infatti, prelevano l'apparecchio che quasi tutti lasciano disinvoltamente attaccato al parabrezza della vettura e lo sostituiscono con un altro. Rubato e, quasi sempre, disattivato.
Ma il padrone dell'auto non lo sa e non lo può sapere anche perché, molte volte, prima di tornare in autostrada fa passare parecchio tempo. Un intervallo che i malviventi sfruttano viaggiando senza spendere nulla e anzi facendo addebitare i tratti percorsi sull'abbonamento della inconsapevole vittima.
Così la sorpresa arriva la prima volta che il padrone della macchina, aperta quasi sempre durante la notte quando viene parcheggiata per strada, arriva alla sbarra del casello. E la sbarra non si alza.
«Sarà scarica la batteria», è solitamente il primo pensiero dell'automobilista che si ferma al Punto Blu pensando di dovere solo sostituire l'apparecchietto. E invece no. Non è un guasto. Ma una truffa. La vittima scopre infatti in quel momento che quello che i ladri hanno piazzato sulla sua auto, prelevando quello originale, è un telepass rubato a qualcun altro che, nel frattempo, ha scoperto di essere stato gabbato e lo ha fatto bloccare. Insomma, il telepass corrisponde ad un altro nome e a quel punto si scopre che i ladri nel frattempo hanno scorrazzato sulle autostrade a costo zero.
Ovviamente per chi ha subito questa beffa esistono possibilità di fare ricorso e cercare di tutelarsi dato che le targhe delle auto dovrebbero essere riprese dalle telecamere dei caselli. Ma si tratta di una procedura complicata. E che nella migliore delle ipotesi costa tempo.
«A me, ad esempio, è proprio così che è andata», spiega l'ennesimo automobilista di Parma vittima di questo tipo di furto. - Ho lasciato l'auto sotto casa a Martorano e quando al mattino sono andato a riprenderla ho trovato il vetro rotto ma non mancava nulla, non avevano neppure aperto il cassettino».
Per forza: quello che cercavano era in bella vista proprio dove l'avevamo messo noi e dove non dovrebbe mai stare, A meno di non voler regalare ai ladri un'occasione in più. E un bel pacchetto di km a costo zero.
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