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A piedi in Svezia con due asinelli

di andrea violi

27 Marzo 2016, 11:40

Andrea Violi

Sono partiti da Albiano Magra, paese vicino ad Aulla, lo scorso 11 marzo per raggiungere Goteborg, in Svezia. A piedi, accompagnati solo da due asinelli. Helena Kågemark e Carlo Magnani - lei svedese 45enne, lui spezzino classe 1969 - contano di arrivare in otto mesi. Lungo il viaggio regalano piantine per creare un «network arboreo». I messaggi di fondo? No alla frenesia del nostro tempo, rispettare gli animali, amare la natura. Anche perché, sottolinea Carlo, «i veri protagonisti sono gli animali, non gli uomini». E i ritmi sono dettati dalle loro esigenze.

SPOSI IN CAMMINO

Carlo ed Helena si mostrano sorridenti, parlano con tono pacato, sono aperti al dialogo. Li incontriamo in un’azienda agricola di Casalbaroncolo, dove per un giorno e due notti sono ospiti di Gregorio Modesti, della fidanzata Cecilia e famiglia. La prima parte del viaggio ricalca l’itinerario che Gregorio - appassionato di cavalli che ha amici in comune con la coppia - ha percorso fra Parma a Sarzana. Così i viandanti hanno toccato Palanzano (Nirone, Pignone, Selvanizza), Sasso di Neviano, Ciano e San Polo d’Enza, Montecchio e Montechiarugolo, Sant’Ilario e Casalbaroncolo. Dopo la sosta, in questo fine settimana si sono diretti a Coenzo, Colorno e nel Cremonese.

Helena e Carlo sono sposati da due anni. Alla domanda: «Dove vivete?», lui risponde: «Fra Albiano Magra e Goteborg... Non siamo ancora stati capaci di decidere dove fermarci a vivere...». Intanto, camminano. Entrambi hanno lavorato nel settore teatrale. Helena è arrivata da Stoccolma nel 1997 per lavorare con un istituto di arte scenica svedese (Institutet för scenkost) a Pontremoli. È attrice e funambola: «Ho sempre camminato su 12 millimetri...», mentre ora marcia con zaini e asinelli. Carlo è un tecnico, anche se ha fondato un’associazione culturale, ha lavorato con vari gruppi in Italia, sulle navi da crociera e in Olanda.

PASSO LENTO E NATURA

Nel 2014 l’idea di una lunga e lenta marcia. Perché? Carlo: «È un po’ una riflessione critica rispetto alla frenesia del nostro tempo». Helena: «Siamo circondati da brutte notizie e violenze; c’è bisogno di cose buone, non possiamo avere sempre paura». Così hanno «interrogato» internet per informarsi su come costruire un viaggio del genere, prendendo contatti con gruppi come «A passo lento» (camminata Padova-Santiago de Compostela). Hanno cercato sponsor: «Ho mandato circa mille e-mail - spiega Magnani -. Pochi hanno risposto». Alla fine i partner sono una decina, fra cui un allevamento di asini (che ha donato uno degli esemplari), un'azienda di calzature sportive, un'altra di stufe, una ditta di trasporti.

Gli animali - Tony, maschio di 8 anni, e Aurora Alba di 7 anni - sono la chiave di tutto. «Gli asini aprono le porte - spiega Carlo -. Perché destano curiosità ma soprattutto perché fanno capire che siamo indifesi e non siamo una minaccia per nessuno. Sono i veri protagonisti; dobbiamo fermarci quando sono stanchi o magari andare dove vogliono loro. Il carico è più leggero possibile: fra un quinto e un sesto del loro peso. Hanno il proprio carattere: Tony è riflessivo e testardo, Aurora è più aperta». E se vede qualcuno con una borsa, subito si avvicina.

Non solo ritmi slow e amore per gli animali. Il progetto lancia un altro messaggio: il rispetto della natura. Da qui l’idea del network arboreo. Chi ospita o incontra Helena e Carlo riceve una piantina cui è «abbinata» un’altra persona che fa parte della «rete»: così le persone si incontrano grazie a nuovi alberi che crescono.

Nel Parmense la coppia italo-svedese si trova bene, ha scoperto curiosità e ospitalità a tratti inaspettata. «A Nirone ci siamo fermati in un’azienda agricola - spiegano Carlo ed Helena -. Abbiamo chiesto di fermarci, loro hanno accettato. A Selvanizza un uomo ci ha visti con gli asinelli e da dietro una siepe ha esclamato “Le pecore dove sono?”. Ci siamo messi a parlare e lui, un pensionato vedovo che vive solo, ci ha ospitati. Ha un grande cuore: al mattino è “sparito”... perché è andato a comprarci il pane! La condivisione è bellissima. In questi giorni abbiamo incontrato tante persone: non è più solo il nostro cammino... ma qualcosa che include. Ovunque ci chiedono di tornare e di dare notizie».

Va bene, ora è tutto bello… Ma i problemi possono esserci, come incontri con malintenzionati. «È la preoccupazione minore - dice la coppia -. In montagna eravamo più preoccupati dei lupi e per la salute degli asini». Un’impresa del genere costa, sebbene ci siano sponsor: Carlo non dà cifre, si limita a dire che spera nel pareggio. Qualche soldo verrà da eventuali iniziative didattiche con gli asini: sono avviati contatti in Canton Ticino.

Ci saranno libri o spettacoli sul viaggio? In quale forma è da decidere, ma Helena assicura che «una presentazione» ci sarà. Intanto, si può seguire il viaggio via internet. Sul sito unattimostoarrivando.blogspot.it ci sono news sul viaggio di Helena e Carlo e i dettagli del loro progetto. Sul profilo Instagram «Un attimo sto arrivando», con un asinello nel logo, sono pubblicate le foto delle varie tappe. Un album destinato a lievitare.

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