Cristina Pelagatti
Quando Enrico Guidorossi mercoledì sera alle 20.35 è uscito dal suo ufficio e, nel suo cortile, non ha trovato più il suo Iveco Daily centinato ha avuto un attimo di smarrimento. Ma subito dopo ha capito subito che no, non aveva dimenticato dove avesse parcheggiato il suo mezzo di lavoro: in via Di Vittorio 26 erano chiaramente passati i ladri.
E’ Enrico stesso, artigiano della Guidorossi & Bellardi falegnameria Snc, a raccontare cosa è accaduto: «Il nostro camion era in cortile, a dieci metri dall’ufficio, eravamo rientrati alle 20.10, io mi sono attardato per finire un lavoro. Mio padre alle 20.15 è andato a casa e il camion era ancora lì. Io sono uscito dopo un quarto d’ora, al massimo venti minuti, e il camion non c’era più».
Enrico a quel punto ha chiamato i carabinieri per la denuncia e poi è andato a cercare su e giù per il territorio, nel caso i malviventi si fossero liberati degli oggetti che si trovavano all’interno del mezzo, ma non ha trovato nulla
«Nel cassone c’erano un carretto porta attrezzi nuovo, un trapano a batteria e altri oggetti che ci servono per lavorare. Cose che per dei ladri probabilmente non hanno valore ma a noi servono tutti i giorni. Il mezzo non è certo stato rubato per rivenderlo, non ne vale la pena: probabilmente l'hanno preso per fare un furto. Anche se per le fughe non serve a niente visto che al massimo fa gli ottanta all’ora».
Enrico ha lanciato un appello sui social network :«Il mezzo è un Iveco Daily centinato bianco, con la scritta Guidorossi & Bellardi ben visibile sui lati, la targa è PR601470, è molto riconoscibile coi cassetti lati. Invito chiunque lo veda a chiamare i carabinieri. A noi serve per lavorare: abbiamo un altro mezzo, un 241, ma ci serve per le cose piccole, per trasportare bancali, quello è l’unico camion che abbiamo grande abbastanza per poter lavorare».
C’è amarezza nelle parole di Enrico: «Ti senti completamente impotente in queste situazioni, pensi che il tuo mezzo potrà venire usato per fare danni o furti ad altre attività e altre persone. Di sicuro ci hanno osservati per capire come ci muovevamo e cogliere il momento buono per portarlo via dal cortile, ero a pochi metri e non l’ho nemmeno sentito partire. La cosa che fa tristezza è che in questi casi anche se le forze dell’ordine li prendessero poi il giorno dopo probabilmente sarebbero di nuovo liberi». Enrico, nonostante tutto, non ha perso la speranza di ritrovare il suo Daily :« Mi auguro che venga ritrovato ma in caso non fosse così dovremo per forza cercare un nuovo mezzo e, anche se usato, sarebbe una spesa imprevista in una situazione che si sa, per gli artigiani, non è rosea. Altrimenti come vado a portar via i mobili? Col carretto?».
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