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Alcolici all'aperto vietati

08 Gennaio 2016, 08:57

Luca Molinari

Nelle zone “calde” dell’Oltretorrente non si potrà più bere alcolici all’aperto. Chi sgarra dovrà pagare una multa e gli saranno sequestrate la bottiglia o la lattina appena acquistate.

E’ una delle più importanti novità previste dal regolamento di polizia urbana che, assieme a una nuova ordinanza comunale per vietare la vendita per asporto di alcolici in Oltretorrente, sarà attivato in tempi brevissimi.

L’annuncio arriva per bocca di Cristiano Casa, assessore comunale alla Sicurezza, che illustra le misure messe in campo dall’Amministrazione per arginare i problemi legati a sicurezza e ordine pubblico, anche alla luce della violenta rissa avvenuta nei giorni scorsi in via Imbriani.

«Il regolamento di polizia urbana è già attivo – sottolinea Casa – ma occorre una delibera di giunta per definire le sanzioni. Fa sorridere il consigliere Dall’Olio quando chiede di attivare questo regolamento, fermo dal 1982, dato che lui non l’ha nemmeno votato».

L’obiettivo di Casa è quello di approvare la delibera già dalla prossima seduta di giunta.

«Al suo interno è previsto il divieto di consumo di bevande alcoliche in contenitori di vetro e metallo fuori dai luoghi di somministrazione – rimarca l’assessore – Il regolamento prevede anche il divieto di consumo di alcolici all’aperto nelle zona più calda dell’Oltretorrente, ossia quella di via Imbriani e dei borghi limitrofi. La pena prevista è una sanzione pecuniaria e il sequestro della bottiglia o della lattina».

A questi divieti si aggiungerà quello previsto da una nuova ordinanza comunale per vietare la vendita per asporto di alcolici in Oltretorrente, limitatamente a determinati esercizi.

«L’ordinanza sarà emessa tra qualche giorno – precisa Casa – Sono infatti appena terminati i controlli effettuati dalla Municipale negli esercizi dell’Oltretorrente, soprattutto nei vari market etnici presenti nella zona, propedeutici all’emissione dell’ordinanza. Le verifiche che abbiamo effettuato sono fondamentali perché le uniche limitazioni che si possono portare alla liberalizzazioni del commercio sono legate alla tutela dell’ambiente, della salute, dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma devono essere dimostrate e ascritte al singolo esercizio».

I controlli avevano anche l’obiettivo di limitare al massimo il rischio di eventuali ricorsi una volta emessa l’ordinanza. In passato infatti diverse ordinanze sono state impugnate e di fatto annullate da ricorsi di esercenti.

«Nel 2006 – sottolinea Casa – Bersani ha liberalizzato il commercio e oggi, almeno a livello commerciale, è possibile fare praticamente qualsiasi cosa. Abbiamo già inviato alcune proposte alla Regione, competente sulla materia del commercio, per tutelare alcune aree cittadine ed evitare che vengano inserite determinate attività a rischio».

Non solo. Gli accertamenti effettuati dalla Municipale hanno già portato importanti frutti. «I controlli vengono effettuati anche con l’Usl e i Vigili del fuoco – osserva l’assessore comunale – questo ci consente di accumulare importanti informazioni per ciascun’esercizio, ma anche di prevederne la chiusura per un determinato periodo di tempo, così come è già avvenuto».

L’assessore Casa ha già incontrato il Questore Pier Riccardo Piovesana «per coordinare una serie di azioni e aumentare il presidio e il controllo in zone come l’Oltretorrente, il San Leonardo e il Pablo».

Per risolvere il problema della sicurezza e dell’ordine pubblico alla radice secondo l’assessore Casa servono infine una serie di azioni di respiro nazionale.

«Ritengo che il senatore Pagliari, che è giustamente intervenuto sul tema, dovrebbe sollecitare il governo a compiere una serie di iniziative per migliorare la sicurezza assieme agli altri parlamentari parmigiani. Penso a nuove massicce assunzioni di forze dell’ordine, ma anche a norme che garantiscano la certezza della pena e a un piano sui migranti che vada oltre la gestione dell’emergenza».

Su questi temi Casa ha già preparato una nota «che invierò al vicepresidente della Camera Di Maio, affinché se ne faccia carico. Spero che anche i parlamentari parmigiani colgano queste sollecitazioni e si attivino nelle sedi opportune».

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