Paolo Grossi
Una volta c'erano i bar. Adesso, in tempi di rete globale, a quelli si sono aggiunti i social network e un caso come quello di Baraye espulso per somma di ammonizioni domenica durante Parma-Ribelle, con il secondo giallo arrivato per aver indossato un passamontagna mentre esultava, tengono banco a lungo e tutti possono esprimere pareri in materia. Il povero arbitro Santoro di Messina è stato mediaticamente linciato dai tifosi del Parma, e non solo, all'insegna di «ci vorrebbe il buonsenso», «l'articolo 18 è il più importante», «doveva chiudere un occhio». Poi sono proliferate anche informazioni del tipo «all'estero tollerano queste cose, solo in Italia le puniscono».
Il buon senso
A Bar Sport il presidente dell'Aia di Parma Alberto Boschi ha chiarito che la norma in questione non è italiana, ma internazionale, in quanto emanata dalla Fifa. E che gli arbitri sono così tenuti a rispettarla in tutto il mondo. Quando in questi casi si parla di buon senso si parla di una coperta corta che ognuno cerca di tirare dalla propria parte. Il buon senso di Santoro domenica ha scontentato il Parma e accontentato Ribelle e Forlì, ai quali è convenuto che Baraye fosse punito da regolamento per la sua infrazione. Se poi la norma non piace lo si può tranquillamente dire, e fors'anche cercare di farla cambiare, ma magari è più elegante farlo quando la cosa non ti tocca direttamente. Ce ne sarebbe stata occasione, in passato, perché la trovata di Baraye non è del tutto originale.
Gli show di Aubameyang
Si è detto e ripetuto infatti che Aubameyang, attaccante del Gabon che gioca nel Borussia Dortmund e che passò dal Milan e in prestito, dall'Avellino (nelle cui file fece anche gol al Parma nel 2009 in serie B) ha già usato maschere per esultare. E' vero: la prima volta avvenne il 13 agosto 2014 dopo aver segnato il definitivo 2-0 nella finale di Supercoppa tedesca contro il Bayern. Quel giorno estrasse da un calzettone una maschera di Spiderman e la indossò: non fu ammonito, e l'arbitro Peter Gagelman per questo fu richiamato, ma ad aiutarlo nell'errore fu Jurgen Klopp, il tecnico del Borussia che, fors'anche per avergli visto indossare la maschera, non diede al suo attaccante il tempo di rientrare a metà campo, sostituendolo con Ramos. Qualche mese dopo, il 28 febbraio 2015, Aubameyang segna contro lo Schalke 04, corre dietro la porta, raccoglie un fagotto e indossa una vistosa maschera di Batman, consegnando al compagno Reus la mascherina del fido Robin. I due festeggiano per qualche secondo poi Reus si sfila la maschera. In quel caso fu ammonito il solo Aubameyang, e l'arbitro Feliz Zwayer, messo alle strette sul mancato giallo a Reus, si giustificò spiegando che non si era accorto, nella ressa dei festeggiamenti, che anche lui aveva indossato una maschera. A caldo Jurgen Klopp ammise che «stiamo esagerando con le maschere. Ovviamente non è simpatico dire a Aubameyang che non lo può più fare, ma non può». Il giorno dopo il delegato arbitrale Federcalcio tedesca, (in pratica il nostro designatore) Herbert Fandel, ha scritto a tutti i club professionistici per ricordare che si era trattato di un errore e che non sarebbero stati tollerati ulteriori «mascheramenti».
Tra l'altro Aubameyang dev'essere un tipo a cui il giallo non dà fastidio perché in questa stagione, l'8 novembre 2015, giocando e segnando di nuovo contro lo Schalke, si è sfilato la maglia mostrandone sotto un'altra con l'effigie della maschera di Batman e la scritta «Do you remember?» cioè «ve la ricordate?» mostrata ai tifosi avversari. Ed è stato nuovamente ammonito.
Neymar, maschera da rosso
Il caso che però ricorda più clamorosamente da vicino quello di Baraye è del 6 aprile 2011 e avviene in Brasile. In campo il Santos e i cileni del Colo Colo in una gara di Copa Libertadores, la Champions del Sud America. Al 52' Neymar segna il suo secondo gol che vale il temporaneo 3-0. Corre a bordo campo, prende una maschera con effigiato il suo volto, la indossa sottosopra, peraltro per pochi secondi, e corre a esultare. Era già stato ammonito al 9' per un fallo a centrocampo. Inflessibile, l'arbitro uruguayano Roberto Silvera estrae un nuovo giallo e lo caccia, tra rabbia e sconcerto suoi e dell'intero stadio. Per la cronaca altri due giocatori del Santos (Elano e Ze Eduardo) verranno espulsi ma i brasiliani riusciranno a imporsi 3-2.
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata