Luca Pelagatti
Sono arrivati nel cambio dell'ora, quando molti studenti stavano lasciando le aule. Così in tanti li hanno visti sfilare in divisa nei corridoi: tre carabinieri della compagnia di Parma, un militare di Bologna e un cane. S'intende di quelli capaci di scovare la droga anche nascosta negli anfratti più segreti.
E' stato il liceo Ulivi di viale Maria Luigia l'ultima scuola sottoposta ai controlli da parte dei carabinieri nelle attività di prevenzione del consumo e dello spaccio negli istituti superiori cittadini.
L'intervento, che era stato concordato dalla direzione del liceo con il comando provinciale dell'Arma, ha visto all'opera una unità cinofila e si è concentrato nelle zone comuni delle scuola: corridoi, ingresso e bagni.
Proprio nei bagni il cane antidroga ha fiutato qualcosa: per le precisione una piccola quantità di marijuana e di hashish (si parla di poco più di un grammo per sostanza) che sono stati ovviamente sequestrati dai militari. Nessuno degli studenti è stato perquisito e il servizio di monitoraggio non è arrivata alle aule; e quindi l'attività didattica è proseguita senza problemi.
«Si è trattato di una iniziativa concordata che non prende il via da segnalazioni di specifici problemi all'interno della scuola», ha spiegato la vicepreside dell'istituto, Antonella Paolillo.
D'altra parte già in passato i cani addestrati accompagnati dai conduttori sia dell'Arma sia delle Fiamme Gialle hanno ispezionato altre scuole della città e delle zone vicine. A Montecchio, qualche mese fa, ad esempio, l'intervento dei militari aveva portato a risultati preoccupanti: in quella circostanza erano stati trovati una decina di grammi di hashish e una dose di marijuana era stata rinvenuta all’esterno, dopo che un ragazzo aveva cercato di sfuggire ai guai lanciando qualche dose dalla finestra.
Ieri, all'Ulivi invece la situazione è apparsa molto più tranquilla e se si esclude quella assai modica quantità di sostanza trovata nei bagni, non sono state segnalate particolari problematiche. Al contrario, sempre dalla direzione, si fa presente come attività come queste abbiano una finalità educativa ben precisa e non certo repressiva. «Noi da tempo abbiamo avviato con gli studenti un percorso di confronto con gli studenti. Iniziative come queste vengono proprio in questo senso».
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