Disponibili a collaborare con l'Austria ed intensificare i controlli sui treni in transito dal Brennero, ma un fermo 'nò a reti e blocchi al confine che determinerebbero nei fatti la sospensione del trattato di Schengen di libera circolazione con gravi danni anche economici. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ribadirà la posizione dell’Italia oggi quando riceverà il nuovo collega austriaco, Wolfgang Sobotka.
Al Viminale fanno i conti e ragionano su come rispondere alle richieste austriache, fomentate dalla vittoria della destra anti-migranti alle elezioni presidenziali. Risale allo scorso 8 aprile il precedente incontro tra Alfano ed il predente ministro dell’Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner. Quell'incontro si concluse con una nota congiunta in cui i due ministri si proponevano di rafforzare la collaborazione per il controllo della frontiera comune, ma con l’obiettivo di «garantire la fluidità di passaggio al Brennero e di salvaguardare la libera circolazione prevista da Schengen».
La posizione di Alfano non è cambiata, mentre è cambiato il ministro austriaco, espressione di un Governo che vuole il pugno di ferro sui flussi migratori. Da parte italiana, nell’incontro si farà presente che attualmente non c'è alcun esodo di stranieri irregolari che dall’Italia di riversa in Austria via strada o ferrovia. Lo dimostrano i bassi numeri dei migranti fermati. anzi, sono più numerosi quelli che fanno il percorso inverso.
Confronti sono in corso da tempo tra le forze di polizia italiane e quelle austriache per una più efficace gestione del confine comune. Riunioni operative sono state tenute dalla Polfer per affrontare al meglio la situazione. Sono stati, ad esempio, intensificati i controlli a campione sui treni diretti verso l’Austria. Ed anche per quanto riguarda l’autostrada c'è disponibilità a collaborare. Già ci sono pattuglie miste di polizia italo-austriache in azione.
Ma resta fermo che il Brennero non può essere chiuso. C'è un traffico di 40mila veicoli al giorno che non può essere bloccato da un 'murò di controlli senza causare anche un consistente danno economico che colpisce in egual misura Italia ed Austria. Anche per questo Alfano ha definito «inaccettabile» quel che sta accadendo al Brennero e domani lo ripeterà anche al ministro Sobotka. Dal Viminale sono pronti a ricordare numeri di attraversamenti di migranti irregolari e l’impegno delle forze di polizia. Difficile anche accettare la richiesta arrivata oggi di permettere ai poliziotti austriaci di fare controlli sui treni già in territorio italiano. Un accordo in questo senso tra i due Paesi era stato sottoscrittoi nel 1985, ma poi è stato superato da Schengen. E l’Italia non sembra intenzionata a riportare indietro le lancette della storia.
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