«Salsomaggiore era nota fino a qualche tempo fa per l’effetto salutare delle sue acque. Ora è diventata famosa anche dal lato sportivo perché, in una delle sue piscine, Carlo Pedersoli è sceso sotto il fatidico limite del minuto (esattamente 59” e 5) nei cento metri stile libero».... 19 settembre 1950, piscina Leoni: un giovane di ventuno anni, dalle spalle larghe e dal ciuffo ribelle, scende, primo italiano nella storia, sotto la barriera del minuto nei 100 metri di nuoto. Qualche tempo dopo sarebbe diventato Bud Spencer ed avrebbe «sposato» il cinema, senza mai dimenticare il suo primo vero amore. Il ritaglio del quotidiano nazionale dell’epoca ricorda come quest’uomo (che i grandi e i bambini di mezzo mondo avrebbero in seguito amato per i cazzotti «buoni» tirati ai cattivi sul grande schermo) sia stato legato al nome di Salsomaggiore. E lo resterà per sempre. Lo scorso settembre l’amministrazione comunale, su invito di Mangiacinema (la Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso che quest’anno si svolgerà dal 28 settembre al 5 ottobre e sarà dedicata a Sordi e a Roma), voleva dedicargli un’intera giornata, proprio nel giorno del 65° anniversario dello storico record, per celebrarlo. Purtroppo solo all’ultimo, per l’impossibilità di compiere un viaggio così lungo, l’evento saltò. «Il record e la sua figura – commenta il sindaco Filippo Fritelli – sono molto legati al nome di Salso. Proprio per questo, nell’ambito della seconda edizione di Mangiacinema, avevamo pensato di invitarlo e dargli una meritata onorificenza. Sarebbe stata un’occasione molto importante per la città e un grande onore poterlo avere con noi». Il direttore artistico di Mangiacinema Gianluigi Negri aveva sottoposto l’idea al sindaco nel maggio 2015, prendendo i contatti con la famiglia Pedersoli: «Ci sono stati tre mesi intensi di contatti, prima con il figlio, poi con la sua segretaria storica. Dopo avergli presentato il nostro invito, la segretaria mi riferì la sua reazione: “Le dico solo che il dottore (così lo chiamava sempre, ndr) si è commosso e accetta”. Sapevamo che sarebbe stato complicato per i suoi problemi di deambulazione, ma fino all’ultimo c’è stata la speranza di riuscirci. C’era la volontà e c’era il cuore: quando gli dissero che non poteva rischiare a causa della salute, i primi di settembre mi invitò persino a casa sua, per conoscerlo e fargli un’intervista. Fui costretto a rinunciare, mio malgrado, solo perché eravamo già nella fase più intensa di organizzazione del festival». La giornata dedicata a Bud Spencer era stata pensata come anteprima di Mangiacinema, che l’anno scorso era sì dedicato a Totò, ma anche a Napoli, città natale di Pedersoli. «Gli avevamo proposto un doppio evento che aveva molto apprezzato: presentazione alla Leoni del suo libro “Mangio ergo sum”, con rievocazione del record, nel giorno del 65° e degustazione di pasta e fagioli “pop”, secondo la ricetta tradizionale; serata di gala al Teatro Nuovo con cerimonia sul palco, proiezione di “Lo chiamavano Trinità…” e gran chiusura con la fagiolata di Bambino in chiave “rock”, ripensata, cioè, in forma leggera e gustosa, da uno chef stellato. Resterà, per noi, il ricordo di un’impresa sfiorata. Ma quel che resterà per sempre, cosa più importante, è il suo record legato a Salsomaggiore».
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