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Dopo tre mesi, il podista incontra la sua salvatrice

Dopo tre mesi, il podista incontra la sua salvatrice

22 Dicembre 2016, 11:33

TORRILE

Laura Ugolotti

E’ arrivato dopo più di tre mesi, a suggellare un lieto fine per nulla scontato. L’abbraccio tra Cristina Fava e Guido Miacola, che si sono rincontrati sabato sera alla cena natalizia della Polisportiva Running Team, ha il sapore delle storie che finiscono bene, quelle che vorremmo sempre poter raccontare. E allora raccontiamola. Lo scorso 4 settembre, Cristina, che è odontoiatra, e Guido erano entrambi al via di una gara podistica nel quartiere Montanara; a pochi metri di distanza l’una dall’altro quando, improvvisamente, Guido si è accasciato a terra, colpito da un malore. Intuita la gravità della situazione, Cristina, aiutata da altri due podisti, Anna Spotti e Fausto Bizzi, è subito intervenuta con le operazioni di primo soccorso, che sono servite a rianimarlo in attesa dell’ambulanza. Gli ha salvato la vita, così hanno detto i medici. Senza il suo intervento, preciso e tempestivo, lui probabilmente non ce l’avrebbe fatta. Ecco perché il Torrile Running Team, la squadra di Guido, ha voluto per lei e gli altri due podisti una targa di riconoscimento. La premiazione ufficiale era prevista il 26 dicembre in occasione della «Corri con Marco», una non competitiva organizzata dal Torrile per ricordare l’amico Marco Franzosi, vittima di un infarto al termine della maratona di Roma, ma vista l’impossibilità per Cristina di essere presente lunedì, il gruppo ha deciso di anticipare la consegna. «Marco non è stato così fortunato - ha commentato commosso Andrea Fanfoni, responsabile della squadra -. Grazie a Cristina, Anna e Fausto, invece, Guido è qui con noi». «Mi hanno rimesso a nuovo», ha detto Guido sorridente, accolto dal lungo applauso dei compagni. «Di correre al momento non se ne parla, per ora mi accontento di fare delle camminate - ha aggiunto - ma hanno detto i medici che più avanti qualche corsetta potrò farla; pochi chilometri, ma mi faranno bene». Per lui la corsa è sempre stata molto più che una passione, ma evidentemente il pensiero di doverla accantonare per un po’ può passare in secondo piano. «Sono stata molto contenta di rivederlo - ha detto emozionata Cristina -. In questi mesi siamo rimasti in contatto, le sue figlie mi hanno tenuta aggiornata, ma non avevo più avuto occasione di incontrarlo. Mi fa piacere sapere che sta bene e, soprattutto, è bello vederlo così ottimista».

Anche a lei quell’episodio ha lasciato un ricordo indelebile. «In tantissimi mi hanno riconosciuta e i miei pazienti dicono di sentirsi più sicuri - racconta sorridendo -. Anche il Cus Parma, la mia squadra, mi ha consegnato un premio. Sono onorata ma non sono dovuti: ho fatto quello che mi sembrava giusto. So che in quei momenti non è facile avere il sangue freddo, ma per fortuna avevo fatto due volte il corso in Croce Rossa, sapevo cosa fare. E per fortuna c’erano Anna e Fausto a darmi una mano».

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