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Elisa accoltellata alle spalle

Elisa accoltellata alle spalle

11 Dicembre 2016, 10:21

Georgia Azzali

Almeno due fendenti alla schiena. E' stata colpita alle spalle, Elisa Pavarani. Poi, altre coltellate al torace e all'addome. E' il racconto dell'orrore di quel pomeriggio del 10 settembre, quando l'ex fidanzato Luigi Colla l'ha massacrata e poi coperta con un lenzuolo. Le poche righe del primo referto autoptico sono un distillato di brutalità. Perché quelle ferite sul dorso hanno un significato inequivocabile: Elisa non incrociava lo sguardo dell'uomo con cui aveva trascorso tredici anni della sua vita quando lui la colpiva. E non è escluso che l'aggressione sia cominciata proprio alle spalle, anche se per stabilire con certezza la dinamica bisognerà attendere il deposito della relazione definitiva: Edda Guareschi, il medico legale nominato dal pm Umberto Ausiello, ha chiesto e ottenuto una proroga per la presentazione della consulenza.

Lo scenario dell'aggressione

Elisa sorpresa dal suo assassino poco dopo l'ultima telefonata dell'amica alle 18? Nessuna lite nell'appartamento di largo Carli, come ha raccontato Colla, ma un'aggressione improvvisa alle spalle? E' prematuro rispondere a queste domande, ma quelle ferite alla schiena sono una certezza. Così come gli altri colpi affondati tra il torace e l'addome con quel coltello da cucina ritrovato spezzato e con la punta ricurva. Fin dal primo sopralluogo, quel sabato pomeriggio, inoltre, non sono stati rilevati segni di difesa sulle mani e sulle braccia della donna.

Feroci, quelle ferite alle spalle. Anche se - per ipotesi - l'ex fidanzato l'avesse colpita mentre lei tentava di sfuggire dopo essere stata già accoltellata in altre parti del corpo. Ma è chiaro che se Colla, 42 anni, avesse cominciato ad aggredirla mentre era girata, lo scenario dell'omicidio potrebbe cambiare radicalmente. Come si concilierebbero il litigio e l'improvvisa esplosione di rabbia - così come finora l'ex fidanzato ha raccontato - con quelle coltellate posteriori? «E' troppo presto per trarre delle conclusioni, perché è fondamentale stabilire la dinamica dei colpi - sottolinea Carlo Amadini, difensore di Colla -. Bisogna anche accertare se quei fendenti alla schiena sono stati quelli mortali, oppure se la donna fosse già a terra e, forse in un tentativo di girarsi, sia stata colpita anche dietro alle spalle. Ci sono quei primi dati autoptici, ma bisogna aspettare altri elementi concreti per poter ricostruire la dinamica dell'aggressione. E poi l'intenzione di Colla è quella di farsi interrogare per tentare di spiegare ogni aspetto».

Lo spray in fondo alla borsetta

C'è attesa per la relazione finale del medico legale. E allo stesso tempo si aspettano risposte dalla consulenza informatica e dalle analisi del Ris sui reperti sequestrati. In particolare, su quello spray al peperoncino ritrovato nell'appartamento dell'omicidio. Non in un luogo «qualunque», ma in fondo alla borsetta di Elisa, sotto a mille altre cose. Certo, potrebbe essere stato acquistato dalla donna, 39 anni, che forse cominciava ad aver paura dell'ex, nonostante tentasse di tranquillizzare familiari e amici. Ma anche Colla avrebbe potuto acquistarlo, facendolo poi ritrovare nella borsetta di lei. E allora sarà importante accertare, oltre alle impronte impresse sulla bomboletta, anche se l'uomo ha comprato lo spray nei giorni precedenti all'omicidio. Uno dei tasselli fondamentali per poter costruire quel puzzle complicato che potrebbe portare gli inquirenti a ipotizzare l'omicidio premeditato.

Il puzzle della premeditazione

In vendita legalmente dal 2011 come strumento di autodifesa, spesso viene acquistato su internet: il principio attivo, la capsaicina, provoca infiammazione e agisce in particolare sugli occhi e sulle mucose. Se viene spruzzato sul volto, provoca bruciore, tosse, cecità immediata e lacrimazione prolungata. Effetti che durano una decina di minuti, ma l'odore che emana è molto più persistente, soprattutto in un ambiente chiuso. E quel pomeriggio è il fratello di Elisa, appena entrato in casa, ad avvertirlo. Un'esalazione fastidiosa notata, però, anche da uno dei soccorritori del 118, tanto è vero che subito parte la chiamata ai vigili del fuoco per il timore di una fuga di gas. Nulla di tutto ciò. Il sospetto degli inquirenti è che quell'odore acre fosse dovuto a quello spray. E il sospetto ancora più inquietante è che Colla l'abbia spruzzato contro Elisa per poi cominciare (o continuare) a colpirla.

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