Sandro Piovani
Che sia un periodo strano, per il Parma, è sin troppo facile scriverlo. Di certo inconsueta è stata anche la festa del «Natale Gialloblù» organizzata come ogni anno dal centro Coordinamento Parma Club. Una festa che è arrivata quasi come prologo al derby di lunedì prossimo tra Reggiana e Parma. Che, parlando di tifosi, sarà anticipato poi domenica dalla rifinitura a porte aperte al Tardini (ore 14,30). Festa inusuale, solito copione però. C'era infatti tutto il Parma al gran completo con dirigenza, staff tecnico, giocatori, settore Giovanile, squadra femminile, dipendenti e collaboratori. Un modo per conoscersi, soprattutto con gli ultimi arrivati (in ordine di tempo), il direttore sportivo Daniele Faggiano e il tecnico Roberto D'Aversa. Con foto, pacche, incoraggiamenti. E naturalmente la Reggiana nel mirino. Anche perché, durante la serata, si sono esibiti nel derby della barzelletta Parmigiana-Reggiana il duo “Tinelli-Collura”. Ma soprattutto, durante la serata, è stato attribuita la 14ª edizione del «Gialloblù d’Oro», il premio che il centro Coordinamento Parma club ogni anno conferisce alla figura che, all'interno del Parma, si è particolarmente distinta nella precedente stagione. Stavolta a meritarsi il riconoscimento è stato il vice presidente crociato Marco Ferrari, promotore e motore della rinascita della società dopo il fallimento del Parma Fc. Le motivazioni del premio sono importanti: «… le cose belle hanno un nome … Marco Ferrari». Che, stimolato dal conduttore della serata, il giornalista della Gazzetta di Parma Gian Luca Zurilini, ha innanzitutto ringraziato il centro Coordinamento e il suo presidente. «Grazie di cuore a Manfredini e a tutti i presidenti dei Parma Club. I premi sono importanti quando arrivano da persone che ci mettono il cuore. Grazie anche per tutto quello che date al Parma. Stasera siamo tutte persone che vogliono bene al Parma. Abbiamo appena iniziato, stiamo imparando tanto e abbiamo tanta voglia di miglioerarci. Roberto e Daniele ci stanno mettendo tanto entusiasmo e questo ci fa piacere».
Siamo a ridosso della “madre di tutte le partite”. Non si può non parlare di Reggiana-Parma. Per lei non è certo il primo derby.
«Di certo non è una partita come le altre. Non essendo io giovanissimo, ho dei bellissimi ricordi. Come la doppietta di Ganz nel freddo: arrivavamo con un paio d'amici direttamente dalla montagna, acquistammo i biglietti da un “bagarino”. Eravamo al Mirabello. Stavolta giocheremo in un altro stadio che forse non ha il fascino dell'altro. Ma comunque la cosa bella per i tifosi e soprattutto per i ragazzi è quella di godersela. Andremo a giocare questa partita unica davanti a 20mila persone. E in Italia di partite con tante persone allo stadio ce ne sono poche, anche in serie A mi vien da dire. Sarà un onore, sarà proprio bello giocarsela».
Cosa consiglia ai suoi?
«Il mio consiglio è semplice: godetevela, divertitevi sino in fondo. E' chiaro che ci teniamo a far bene, ma sarà una cosa che vi ricorderete per tutta la vita. Godetevela e se potete fateci anche un po' godere».
Si arriva a questa gara dopo il cambio tecnico, tra direttore sportivo e allenatore.
«Pensiamo di aver ricostruito delle basi solide e piano piano di tornare alla normalità».
La società ha deciso di rilanciare quindi.
«E' stata una decisione estremamente sofferta dal punto di vista umano, visto che stiamo parlando di persone che hanno dato tantissimo al Parma e con i quali ci sono anche rapporti di amicizia. Abbiamo creduto che quest'anno fosse necessario fare qualcosa di diverso. Forse per la proprietà poteva anche essere più comodo attendere sino a fine stagione. Però abbiamo ritenuto che fosse giusto cambiare.
Ora manca solo il presidente.
«Lo faremo con calma, perché sarà una decisione importante. Lo faremo in un'assemblea ai primi di febbraio. Faremo passare le feste e con calma metteremo a posto anche quest'ultimo tassello».
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