Sia benedetta l'ora solare. Se non fosse stato per le lancette degli orologi spostate indietro di un'ora, il colpo di maglio di magnitudo 6.5 sarebbe stato sferrato dal sisma non alle 7,40, ma alle 8,40. E allora la maggior parte dei vigili del fuoco sarebbe stata all'interno delle zone rosse dell'Italia ferita dal terremoto. Sotto tetti e muri resi pericolanti dall'infinita serie di scosse che hanno devastato le Marche, l'Umbria e il Lazio. Tra quei vigili del fuoco ci sono nove della sezione operativa del Comando di Parma. «Stavamo per muovere dal campo base ai piedi del colle di Arquata del Tronto - racconta Stefano Bo, il loro caposquadra -, quando c'è stata quella scossa tremenda. Da non riuscire a stare in piedi». Scossa intensa e lunghissima, almeno per come è stata misurata da chi l'ha sentita sulla propria pelle. «Sembrava non finire più» commenta Bo.
Ai vigili del fuoco parmigiani, ieri mattina, tra i vari compiti toccava la verifica strutturale di un edificio affacciato lungo una strada. «Era la priorità, fino a quel momento - prosegue il caposquadra -. Ossia mettere in sicurezza la viabilità». Fatta colazione, i nove vigili del fuoco della caserma di via Chiavari si stavano avvicinando ai loro mezzi, quando il terremoto ha colpito. Tutt'attorno hanno cominciato a crollare massi dalle montagne e muri: tra questi quelli dell'edificio che avrebbero dovuto ispezionare e molto probabilmente puntellare i vigili del fuoco di Parma.
Impossibile strappare a Bo un commento sul cambio d'ora che ha evitato loro di essere sotto quei muri pericolanti durante una scossa di magnitudo 6.5. «Il nostro è un mestiere pericoloso, si sa» commenta. Quasi a voler dire: una volta che lo hai scelto, non devi pensarci troppo, ma il necessario per ridurre il più possibile i rischi. E infatti, subito dopo, il caposquadra e i vigili Alessandro Anzola, Corrado Carra, Alex Uccelli, Oliviero Gennaro, Valerio Bianchi, Filippo Testi, Massimo Alberoni e Marco Tonelli erano di nuovo nella zona rossa di Arquata. Questa volta impegnati a portare al sicuro le persone.
I nove pompieri parmigiani hanno vissuto una settimana in prima linea sul fronte del terremoto, affrontando il massacrante «h 24» dell'emergenza e il logorio delle continue scosse. Non una volta si sono tirati indietro. Sarebbero dovuti rientrare in via Chiavari quest'oggi, ma il cambio turno è stato rimandato di un giorno almeno. Intanto, da Parma ieri è partito un carro comando con altri due vigili del fuoco. rob.lon.
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