L'accusa di furto proprio non la accettano. I vertici del Pd locale vanno al contrattacco sul caso della querela orale sporta da Giacomo Martinelli, legale rappresentante del circolo Arci Nuovo Solari, che ha denunciato il Partito democratico di «furto di utenze di acqua, luce e gas».
Il segretario provinciale Gianpaolo Serpagli, insieme a Lorenzo Lavagetto e a Francesco De Vanna, rispettivamente segretario cittadino e del circolo Molinetto, non solo respingono le accuse, ma a loro volta stanno valutando se sporgere denuncia a loro volta. Da un anno il Pd Molinetto utilizza la sede di via Solari saltuariamente, dicono, e l'allaccio alle stesse utenze è frutto di un antico accordo tra partito e circolo Arci.
«Da circa un anno il circolo Pd Molinetto non utilizza più gli spazi di via Solari, che sono stati venduti ad un privato - spiegano in una nota Serpagli, Lavagetto e De Vanna -. La sede veniva usata solamente per le riunioni del direttivo dunque una volta al mese per una riunione serale di circa due ore. Questa circostanza evidenzia l'estrema relatività delle prestazioni economiche oggetto di tanto clamore, soprattutto se riportate a quelle quotidiane e costanti del circolo Arci».
«Le insinuazioni mosse nei nostri confronti sono inaccettabili ed offensive di tutto il partito, ai suoi vari livelli dagli iscritti ai segretari, anche in considerazione dell’accordo libero e reciproco, oltre che risalente negli anni, relativo alla gestione delle utenze. Accordo che, è bene sottolinearlo, in passato non ha mai generato dissapori e problematiche: ricordiamo, infatti, che si tratta di gestione di spazi adibiti a politica o cultura o associazionismo, nello stesso immobile».
Gli esponenti del Pd smentiscono categoricamente ogni accusa a carico del partito. «Illazioni di questo tipo sono gravi e inaccettabili anche perché l'immobile è stato venduto oltre un anno fa dalla proprietà e il Pd non occupa più quegli spazi sin da allora».
«Ci pare quindi quantomeno curioso e singolare – dicono Serpagli, Lavagetto e De Vanna – che questa vicenda, in cui non c’è stata alcun tipo di scorrettezza, emerga dopo oltre un anno dall'abbandono della sede da parte del Pd, ovvero dal momento in cui le utenze sono state cambiate».
Il Pd di Parma comunque «valuterà se sussistano gli estremi per agire nelle sedi più opportune al fine di tutelare il proprio decoro e la propria immagine di comunità sana e pulita».
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