Cristian Calestani
Stava tagliando l’erba nel giardino dietro casa. Poi ha iniziato ad accusare un malessere alle braccia e così ha deciso di fermarsi un po’ per riposarsi. Si è coricato, ma quando la moglie è tornata da una veloce commissione in paese l’ha trovato privo di vita.
È stato un malore improvviso quello che ha fatto fermare il cuore di Claudio Scorticati, 61enne, saldatore in pensione da cinque anni, molto conosciuto tra Mezzano Inferiore, dove viveva insieme alla moglie Elisabetta Rossi, e Coenzo, paese d’origine della moglie dove Claudio portava ogni anno i suoi mezzi agricoli - in primis i Landini testa calda - in esposizione in occasione della fiera a tema agricolo e contadino organizzata in paese. Claudio Scorticati ha accusato quel malore improvviso ieri mattina poco dopo le 9. All’abitazione della famiglia Scorticati, all’inizio di via Martiri della Libertà a Mezzano Inferiore, si sono precipitate un’ambulanza della Croce Rossa di Sorbolo e l’elisoccorso alzatosi in volo con la massima urgenza dal Maggiore, non appena la moglie rientrata a casa ha trovato il marito immobile. A lungo gli operatori hanno cercato di rianimare il 61enne, ma il loro tentativo si è rivelato vano. L’arrivo dei soccorsi - con l’elicottero del 118 che è atterrato sull’argine tra Mezzano Inferiore e Coenzo - ha allarmato un intero paese e la notizia si è subito diffusa tra i cittadini della zona. In tanti hanno ricordato Claudio, stimato per la sua cordialità e la sua professionalità nel lavoro di saldatore che aveva svolta prima nella Bassa Reggiana, a Gattatico, e poi a Parma all’azienda Doma. I mezzanesi hanno parlato soprattutto degli anni giovanili e della sua grande passione per la musica. Da ragazzo - insieme a Giuliano Vernizzi, Vittorio ed Otello Azzali - Scorticati aveva fatto parte della band de I Lupi del Po, una formazione giovanile che negli anni ‘70 era protagonista di tante feste della Bassa. «Claudio era il nostro batterista - hanno ricordato gli amici d’infanzia -. Per pagarci gli strumenti suonavamo ovunque in paese: dalla festa della parrocchia a quella dell’Unità e Claudio era sempre con noi, con la sua grande carica. E poi c’eravamo dati da fare per ideare il concorso “Pulcino d’oro” con cui facevamo cantare i bimbi del paese. L’intento era quello di divertirci e far divertire la gente». Poi negli anni la passione per la musica aveva lasciato spazio a quella per la meccanica e il recupero degli antichi mezzi agricoli, primi tra tutti i Landini testa calda. Claudio ne aveva rimessi in sesto diversi: tuttora ne possedeva sette ed altri li aveva venduti ad alcuni collezionisti. I suoi trattori, curati in ogni minimo dettaglio, erano esposti ogni anno durante la fiera di Coenzo. Oltre alla moglie Elisabetta, lascia il figlio Andrea. Domani, alle 20.30, la recita del rosario nella chiesa di Mezzano Inferiore e venerdì, alle 10, i funerali.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata