×
×
☰ MENU

Opem, un fondo per i dipendenti

Opem, un fondo per i dipendenti

di Patrizia Ginepri

30 Marzo 2019, 04:15

L'eccellenza non è fatta di soli numeri. Se un'azienda pone in primo piano l'etica e la qualità del lavoro, oltre che della produzione, trasmette un principio fondamentale, un valore che fa la differenza.

Opem, società che produce impianti industriali nel campo del food e in particolare per il settore del caffé viaggia da sempre su questo binario, con un imprinting ben preciso e concreto. Lo dimostrano le numerose iniziative realizzate negli anni, dal welfare alla cultura, che hanno posto al centro i collaboratori e le loro esigenze. Questa è una premessa necessaria per far capire che non è casuale, ma frutto di un percorso distintivo, la nuova iniziativa in casa Opem che, da quel che risulta, non ha precedenti in Italia. L'azienda guidata da Fabio Binacchi e Ombretta Sarassi ha istituito un fondo a favore dei dipendenti.

«E' un'idea maturata con l'ufficio risorse umane e amministrazione e poi condivisa nel consiglio di famiglia – spiega Ombretta Sarassi, direttore generale di Opem – osservando gli effetti di una lunga crisi economica. Sono aumentate le richieste di anticipazione del Tfr e di finanziamenti a società private che applicano condizioni spesso poco vantaggiose, con l'aumento di burocrazia e costi aziendali. Valutati questi problemi e il loro impatto all'interno della nostra realtà, abbiamo deciso di dare il via al Fondo Opem».

Come funziona «Abbiamo aperto un conto corrente specifico – spiega la Sarassi -. Il

fondo ha una base iniziale di 150 mila euro che potrà aumentare in relazione alle richieste e alle possibilità dell'azienda. Verrà messo a disposizione dei dipendenti per piccoli finanziamenti destinati alle spese scolastiche, università compresa, alle spese mediche di una certa entità, alle cure odontoiatriche, all'acquisto di beni durevoli (automobile, arredamenti, immobili ecc.) o alla ristrutturazione o estinzione di debiti pregressi. Per accedere al fondo abbiamo stabilito alcune regole da sottoscrivere: ad esempio, possono richiedere il prestito coloro che sono dipendenti di Opem da almeno due anni e che non sono mai stati oggetto di provvedimenti disciplinari in azienda.

E' un'operazione chiara e trasparente che abbiamo affidato a validi collaboratori».

I finanziamenti andranno da un minimo di mille euro a un massimo di diecimila euro, dopo una valutazione dei rischi di insolvenza e l'equilibrio tra la somma richiesta, la retribuzione e il Tfr. Per legge siamo obbligati ad applicare un tasso d'interesse, il minimo possibile legato all'Euribor. Il costo di ogni operazione è di 100 euro, a copertura delle spese dell'iter burocratico.

Come si restituisce il prestito Sono previste rate mensili sulla base di un piano di rientro che non dovrà superare i sessanta mesi. La rata sarà prelevata direttamente dallo stipendio. E' possibile anche anticipare la restituzione del finanziamento richiesto senza penali ovviamente. Nel caso in cui dovesse interrompersi il rapporto di lavoro, il debito residuo del finanziamento verrà dedotto dal Tfr depositato in azienda oppure da quanto calcolato al momento della richiesta in base al periodo di preavviso spettante e fino alla totale restituzione del debito entro la cessazione del rapporto di lavoro. Non è possibile fare cumulo con altri finanziamenti per i quali è già prevista la garanzia di Opem. La richiesta di finanziamento dovrà essere inoltrata tramite un modulo precompilato e la risposta sarà comunicata entro 7 giorni lavorativi.

La vision«Viviamo un'era frenetica e sempre più complessa con ritmi difficili da sostenere– sottolinea il direttore generale di Opem – e in azienda abbiamo bisogno di persone in equilibrio e motivate. Da tempo, al nostro interno è stato creato un centro di ascolto settimanale dedicato ai dipendenti, per accogliere e cercare di risolvere le problematiche che via via si presentano. E anche l'idea del fondo è maturata ascoltando le persone.

E' importante far capire che siamo una squadra e che lavoriamo tutti insieme per raggiungere obiettivi sempre nuovi. Per questo ritengo che le iniziative dedicate al welfare, alla formazione, alla cultura, allo sport, e ancora quelle che pongono al centro il senso di appartenenza a Parma, come «Parma io ci sto», siano fondamentali per la crescita della comunità e della qualità della vita».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI