«La vicenda del supermercato di via D’Azeglio continua a tenere i nervi tesi». Lo scrive in un comunicato Giuseppe Pellacini, capogruppo in consiglio comunale dei Centristi per Parma. «Preoccupa me come diversi residenti della zona - aggiunge -, con cui sono in contatto, che la proprietà non escluda la possibilità di una sala giochi. La raccolta firme non ha assolutamente l’intenzione di andare contro la proprietà dei locali di via D’Azeglio ma le pesanti ricadute sociali e di sicurezza sono evidenti. Va tenuto conto che se le trattative fallissero e il supermercato dovesse chiudere, anche il negozio gestito da cinesi sarà costretto ad andarsene, a quanto abbiamo appreso dalle ultime notizie. Il rischio quindi che apra una sala giochi da tremila metri quadrati non sarà forse così reale ma nemmeno così remoto, visto che non la si esclude».
La proprietà «dovrà quindi tenere conto anche delle necessità del quartiere perché il vero cuore della questione è la gente del quartiere, sono le persone che vivono, passano e frequentano tutto l’Oltretorrente e non sono davvero poche. Tutti i residenti della zona che mi hanno contattato, tanti in questi giorni, sono concordi nel bocciare l’ipotesi di una sala giochi». Continua: «Credo, spero e immagino che sarà proprio la gente a farsi sentire, tramite la raccolta firme che ricordo partirà martedì 13 dicembre in Municipio e in via D’Azeglio, ulteriori informazioni alla pagina facebook di Centristi per Parma. Occorre però che il Comune intervenga, visto il problema al regolamento che non permette il carico e scarico di mezzi di grandi dimensioni. Dovrà anche far sapere con chiarezza quali sono le intenzioni, dopo una mozione presentata dalla maggioranza contro le ludopatie, riguardo l’apertura di una sala giochi che, viste le dimensioni, potrebbe diventare sala scommesse, bar e chissà che altro».
Il comunicato ricorda che «in altri casi per il carico e scarico, come in via Verdi, è stata concessa una deroga che ha permesso l’apertura e l’ottimo funzionamento del supermercato. In via XXII Luglio per esempio la logistica viene fatta con mezzi di dimensioni più piccole così da mitigare i problemi. Un tempo i camion di grandi dimensioni parcheggiavano nel piazzale a fianco della chiesa dell’Annunciata giusto per il tempo necessario agli addetti per trasferire le merci con carretti e transpallet. Non si potrebbe fare così come si faceva un tempo?»
E’ «particolarmente spiacevole apprendere dal portavoce della proprietà che erano già in corso contatti con il Comune. L’assessore Casa si è limitato a sperare che rimanesse il supermercato mentre, a quanto pare dalle ultime notizie, avrebbe dovuto sentire la proprietà facendosi portavoce del Comune e del sindaco in questo caso. Dimentica sempre più spesso la sua natura di dipendente pubblico e che dovrebbe rispondere alla gente». Conclude Pellacini: «Occorre fare tutto il possibile perché, non dimentichiamo, che in quel supermercato lavorano circa venti persone che da troppo tempo non hanno notizie, non sanno cosa sarà del loro futuro. Dobbiamo lavorare per un futuro migliore per tutti».r.c.
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