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Popolazione in aumento, ma meno nascite

16 Marzo 2016, 10:13

Diretta "Parma ore nove"

Pierluigi Dallapina

L’andamento demografico della provincia di Parma è simile alle lievi riprese del Pil a livello nazionale: cresce, ma di poco, con numeri ben lontani dai valori degli anni passati. Stesso discorso per gli stranieri, in quanto se fino a pochi anni fa il loro aumento viaggiava su percentuali a due cifre, ora registriamo un più contenuto 1,3 per cento in più, come dimostra il report sulla popolazione, presentato ieri mattina in Provincia da Maurizio Vescovi, delegato provinciale alla Statistica, e dal responsabile del Servizio statistica, Andrea Gaiani.

Popolazione in lieve aumento

«Al primo gennaio 2016, i residenti in provincia di Parma erano 446.987, circa 1.500 individui in più rispetto all’anno precedente. Questo ci consente di registrare una crescita demografica dello 0,3 per cento», esordisce Vescovi, che poi concentra la sua attenzione su un altro interessante aspetto: «Sono nati meno bambini, sia fra gli italiani che fra gli stranieri - aggiunge - in quanto le nascite sono diminuite del 2 per cento, pari a 76 bambini in meno».

Visti i dati e pensando al futuro Vescovi lancia un avvertimento: «L'andamento della popolazione e l'aumento del numero degli anziani andrà tenuto presente quando verranno elaborate politiche sui servizi educativi e per la terza età».

In calo le nascite

In totale, i neonati sono stati 3.714 (di cui 2.732 italiani e 982 stranieri), mentre l’anno scorso erano 3.790. La crescita demografica col freno a mano tirato dipende anche dall’aumento della mortalità, pari al 3,9 per cento rispetto al periodo gennaio-ottobre 2014, un aumento collegato all’invecchiamento complessivo della popolazione.

Stranieri, crescita contenuta

I dati statistici dicono che l’aumento degli stranieri è molto rallentato, come dimostrano i 760 individui in più, pari ad un incremento dell’1,3 per cento, nettamente inferiore a quelli registrati pochi anni fa. Tanto per fare un confronto, nel 2008 e nel 2009 erano stati rilevati aumenti annui attorno alle 5 mila persone. Complessivamente, gli stranieri residenti nel Parmense sono 59.903, pari al 13,4 per cento della popolazione. Solo nel 2001 il loro numero si limitava a 14.996 unità, pari al 3,7 per cento dei residenti.

Giù anche i figli di stranieri

«C’è un calo molto forte fra i nati stranieri. Ci sono 40 bambini in meno rispetto all’anno scorso, e questa situazione è la prima volta che accade, in quanto le donne straniere avevano un tasso di fecondità superiore a quello delle italiane», fa notare Gaiani. «Forse - conclude - questo calo può dipendere dagli effetti della crisi e dall’allineamento delle persone nate in Paesi lontani ai comportamenti degli italiani».

Le cittadinanze più numerose

I romeni la fanno da padrone: in virtù dei 7.896 residenti (453 in più rispetto all’anno scorso) si confermano il gruppo straniero più numeroso in provincia, seguiti dai moldavi (7.362), dagli albanesi (6.578) e dai marocchini (4.623). Se queste ultime tre comunità sono diminuite rispetto al 2015, a crescere in modo più significativo sono invece gli indiani, passati da 3.721 a 3.885 residenti, i nigeriani (da 1.712 a 1.804), i cinesi (da 1.264 a 1.375) e i pakistani (da 696 a 789).

Oltre 100 mila «over 65»

I residenti con oltre 65 anni sono 103.476 (più 0,7 per cento), gli over 75 sono 55.610, e segnano un 1,7 per cento in più, mentre gli ultraottantenni sono 33.895, cioè il 7,6 per cento della popolazione (nel 2006 si fermavano al 7 per cento).

Record di ultracentenari

Gli ultracentenari sono 209, mentre dieci anni fa erano 94. Crescono anche gli anziani stranieri: quelli dai 65 anni in su sono 1.976, mentre nel ‘97 erano appena 114.

Scuola e lavoro

Analizzando la composizione demografica per fasce d’età, si scopre che la presenza degli stranieri è più consistente fra i giovani lavoratori, in quanto gli stranieri sono il 26,8 per cento fra coloro che hanno un’età compresa fra i 29 e i 34 anni. Inoltre, un bambino su quattro non è italiano, dato che nella fascia 0-4 anni gli stranieri sono il 25 per cento della popolazione.

Per quanto riguarda le fasce d’età scolare, la denatalità è confermata dal -5,2 per cento, rispetto al 2009, fra i bimbi dagli 0 ai 2 anni, mentre tutte le altre fasce sono in crescita: la fascia 6-10 ha un +16,9 (sempre rispetto al 2009), la fascia 11-13 un +11,2 e quella 14-18 un +10,5 per cento.

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