Luca Pelagatti
Non fidatevi. Anche se hanno facce graziose, decoltè provocanti e sembrano irresistibilmente attratte da voi non fidatevi. Perché non sono i vostri abbracci che cercano, non sono brividi caldi che bramano. No, semplicemente puntano al vostro Rolex. E se non è l'orologio poco conta. Va bene anche la collana o il bracciale che portate al polso. L'importante è che sia d'oro. E meglio se è di valore.
Di truffe nelle nostre strade abbiamo imparato, purtroppo, a riconoscerne tante. Ma l'ultima arrivata, quella messa in atto da donne graziose e spregiudicate che arrivano da lontano, davvero lascia senza parole. Soprattutto gli uomini, e a Parma sono ormai decine, che nelle ultime settimane si sono visti soffiare sotto il naso orologi e gioielli. Vedendo sgretolarsi anche la propria autostima di playboy che non devono chiedere mai.
A colpire sono sempre giovani donne provenienti dall'Est che si aggirano per le nostre strade cercando la persona da turlupinare. Da quello che emerge, dal racconto di chi ha subito la beffa, l'identikit è sempre lo stesso: età tra i venti e i trent'anni, fisico minuto, sorriso piacente e capelli scuri raccolti in una sobria coda di cavallo. Nulla di particolare nell'abito, nulla di sguaiato nell'aspetto. Perché l'arma, lo sanno bene, è quello che sta sotto il vestito.
Simile anche il ritratto della vittima: età piuttosto avanzata e una evidente disponibilità economica certificata da orologi di valore. Per il resto succede tutto in un lampo: una volta identificato il soggetto da colpire la donna si avvicina con una scusa qualsiasi: un'informazione su una strada, una richiesta di indicazioni. A quel punto, arrivata a portata di voce e di mano, la ladra fa scattare il secondo atto. Quello a luci rosse.
La donna infatti sgrana gli occhi con aria lasciva e inizia a proporre all'interlocutore, di solito ancora abbastanza perplesso, un approccio erotico. Si, senza perdere tempo a girarci intorno la donna sfrontatamente si propone. E per rendere più credibile e convincente la profferta allunga le mani. O meglio: prende la mano dell'uomo che ha di fronte e se la appoggia addosso, si fa palpeggiare. Qualcuno, è ovvio, si ritrae; qualcuno, ingenuamente, indugia e si compiace del contatto. In entrambi i casi il danno è già fatto perché le donne, che sono ben allenate, sono assai rapide nello sfruttare il momento in cui stringono la mano e il polso della vittima per sganciare in quella frazione di secondo il cinturino dell'orologio.
Insomma, il furto è servito. Se l'uomo infatti rifugge alla proposta ovviamente si allontana a passo spedito e lei fa lo stesso. Quando la vittima si accorge di essere stata derubata quella sfrontata truffatrice è già lontana.
Nello stesso modo se la vittima dimostra di gradire la possibilità di palpeggiare una giovane così disinvolta certamente non perderà tempo per guardare l'ora. E, di nuovo, quando lo farà sarà sempre troppo tardi.
Raccogliendo le voci che girano in questi giorni sembra che ci siano anche versioni vagamente differenti del furto. Ma alla fine il risultato è lo stesso. In alcuni casi le donne hanno convinto l'uomo ad appartarsi e ne hanno approfittato per rubare collane e bracciali mentre alcune di queste trappole sono scattate nei luoghi che meno ti aspetti: in pieno centro, addirittura in via Repubblica e piazza Garibaldi.
Le forze dell'ordine sanno di questa nuova tecnica e stanno investigando. Ma a parte il riserbo che sempre protegge le indagini quello che pare ovvio è che si tratta di furti assai complicati da fermare. Bloccare le donne in flagranza è quasi impossibile e in caso di denuncia la descrizione della vittima si adatta a centinaia di giovani donne. Trovare proprio quella che ha agito è come pescare il proverbiale ago nel pagliaio dei balordi.
Non solo: anche le vittime spesso preferiscono non denunciare per timore di rimediare oltre al danno anche la beffa di una figuraccia con parenti e amici. E le ladre questo lo sanno e se ne approfittano. Continuando a colpire.
Con ogni probabilità poi si tratta di persone che ogni giorno cambiano zona e che quindi difficilmente tornano sul luogo della ultima beffa. E se, come sembra, i casi sono così tanti è chiaro che ad operare è una banda ben organizzata che può contare su un ampio parco di ladre a luci rosse da far ruotare. Tanto il numero di possibili vittime è decisamente sconfinato.
Un sorriso di una bella giovane in fondo piace a tutti. Peccato che il fascino del proibito, soprattutto in questo caso, si paghi a caro prezzo. Quindi il consiglio è il solito. Non fidatevi. E se quella vezzosa vi si struscia addosso un po' troppo fate un esame di coscienza. E davvero è stata vinta dal vostro fascino irresistibile? O da quello che avete al polso?
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata